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L'unione sarda. Gli spagnoli a Villa Certosa?

«Vendita vicina per 400 milioni», ma il Cav smentisce

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Quattrocento milioni ma trattabili, forse ci si può mettere d'accordo per 380: in Spagna dicono che, per quella cifra, Villa Certosa potrebbe passare da Silvio Berlusconi a un misterioso imprenditore di Madrid. La notizia l'ha data ieri il quotidiano Abc, e a dire il vero lo staff del Cavaliere l'ha subito definita «priva di fondamento». Però fa discutere, come ogni volta che riappare l'ipotesi di vendita della tenuta di Porto Rotondo (in cui, secondo voci opposte, l'ex premier potrebbe invece trascorrere l'eventuale detenzione domiciliare dovuta alla condanna nel processo Mediaset).
LA NOTIZIA «Berlusconi si separa dalla villa del bunga bunga», è il titolo apparso sulla versione online di Abc: con qualche confusione (i festini del bunga bunga erano più che altro ad Arcore), dettata dal ricordo delle foto scattate dal reporter Antonello Zappadu, che dall'esterno della Certosa aveva colto nel 2009 il Cavaliere in compagnia di alcune ragazze, e un'altra volta aveva immortalato il premier ceco Topolanek nudo nella piscina della villa.
Il quotidiano cita una fonte riservata «vicina alle trattative», secondo la quale «una famiglia di Madrid molto importante sta trattando per l'acquisto e ha solo bisogno di fissare il prezzo. Silvio non vuole venderla per meno di 400 milioni di euro, ma si è detto disposto ad abbassare la cifra. Credo che alla fine sarà sui 380 o 400 milioni, comunque non meno di 380».
Nell'articolo non si avanzano ipotesi sul nome del possibile acquirente, si aggiunge solo che si tratterebbe di un imprenditore con affari nella capitale spagnola ma la trattativa sarebbe condotta «in Italia e in Francia», e dovrebbe concludersi a settembre. La compravendita sarebbe curata dalla Proto Organization, agenzia di intermediazione di Alessandro Proto, finanziere che si era candidato nel 2012 alle primarie del Pdl per la premiership (poi annullate da Berlusconi), finito agli arresti domiciliari per un'inchiesta per truffa.
LA REPLICA «Non c'è nessuna vendita, nessuna trattativa è in corso», dice un comunicato diffuso da Palazzo Grazioli (la residenza romana del Cavaliere) nel pomeriggio domenicale in cui la notizia rimbalza dalla Spagna all'Italia. «La voce relativa ad una cessione da parte del Presidente Berlusconi di Villa Certosa - prosegue la nota - è priva di qualsiasi fondamento».
Già altre volte, del resto, era stato dato per imminente un passaggio di mano. Nell'autunno scorso si parlava di un magnate russo, prima ancora di un emiro arabo. Forse anche per questo le reazioni in Gallura sono prudentissime: «Si tratterebbe nel caso di una vendita di una proprietà privata che rientra nelle libere disponibilità del Cavaliere», commenta il sindaco di Olbia Gianni Giovannelli (ex Pdl), interpellato dall'Ansa, «non ci sarebbe che prenderne atto». Mentre Marco Buioni, proprietario dell'enoteca di Olbia che assicura la fornitura di vini alla Certosa teme «un danno economico e un danno di immagine» se Berlusconi dovesse andar via: attorno alla Villa, secondo i calcoli del commerciante, ruota il lavoro di quindici aziende e un centinaio di persone.

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