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L'unione sarda. Cresce l'allarme dopo l'attentato

OROSEI. Oggi l'incontro in Municipio con il re del marmo preso di mira sabato dai bombaroli

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OROSEI «Esprimo grande solidarietà alla famiglia di Gianni Buonfigli che ha creato tanti posti di lavoro stabile. In un momento di crisi come questo dobbiamo stare uniti». Sono le parole del sindaco di Orosei Franco Mula dopo l'attentato che sabato ha preso di mira lo stabilimento della Simg, azienda leader del settore lapideo del gruppo Buonfigli-Scancella. L'ordigno, collocato davanti alla porta della centralina elettrica, ha provocato danni lievi. Ma la bomba suscita preoccupazione. Non a caso il sindaco incontra oggi in municipio l'imprenditore. Anche il presidente del consorzio Cave, Matteo Carta, esprime solidarietà a Bonfigli e dura condanna dell'attentato.
«È un atto che squalifica e isola dalla società chi l'ha compiuto», dice l'assessore regionale della Programmazione, Alessandra Zedda. «È un episodio da condannare senza alcuna indulgenza e ricerca di spiegazioni o motivazioni - sottolinea l'esponente della giunta Cappellacci -. Prendere di mira un'azienda che è una delle eccellenze del territorio ed esporta il marchio Sardegna nel mondo significa che siamo vicini alla barbarie sociale. Per questo, oltre alla convinta solidarietà all'azienda, ai titolari e ai lavoratori, ci auguriamo che l'intera comunità isoli i responsabili e le forze dell'ordine li assicurino alla giustizia». Gli investigatori sono al lavoro per decifrare il movente. Il settore del marmo finora regge alla crisi. L'azienda di Buonfigli dà lavoro a 250 persone tra operatori delle cave e impiegati di Orosei e addetti del centro di Verona. Alla ricerca di un possibile movente gli inquirenti guardano all'attività dell'azienda: potrebbe risiedere lì il movente per ora misterioso dell'attentato. Le modalità fanno ritenere che la volontà dei responsabili non fosse quella di procurare danni, ma di dare un messaggio ben preciso al re del marmo.

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