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L'unione sarda. Diecimila posti bruciati in 20 anni

INDUSTRIA. L'attività e l'occupazione del settore nell'indagine del Centro studi L'Unione Sarda

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L'industria continua a perdere pezzi. Per avere un'idea del ridimensionamento subito dalla grande impresa in Sardegna è sufficiente evidenziare che se nel 2011 il numero degli occupati nelle imprese con oltre 500 addetti era di 1.447, nel censimento del 1981 se ne contavano 16.250 e dieci anni dopo, nel 1991, 10.925. Una carneficina di imprese e di posti di lavoro.
LE DIMENSIONI A mettere in luce la crisi dell'industria sarda è un'indagine del Centro studi L'Unione Sarda, secondo cui oggi nell'Isola non ci sono imprese con mille addetti nell'ambito delle attività manifatturiere. «Le imprese più grandi (2 in totale) si trovano nella provincia di Carbonia Iglesias e si riferiscono alla classe tra 500 e 999 unità», spiega il report.
«Sono poche anche le aziende con un numero di dipendenti tra 250 e 499 addetti (5 imprese) e si trovano nelle province di Olbia Tempio (2), Nuoro (1), Villacidro Sanluri (1) e Carbonia Iglesias (1). Nella provincia di Cagliari e di Oristano la dimensione più elevata arriva fino a 249 addetti, mentre nella provincia dell'Ogliastra le imprese non superano i 50 addetti».
LA CONCENTRAZIONE Dal punto di vista dei numeri, prosegue lo studio, «la provincia di Cagliari con 2.442 aziende risulta la prima in Sardegna, seguita da Sassari con 1.494 e da Olbia Tempio che di imprese manifatturiere ne ha 1.113, appena 13 in più di Nuoro che si colloca quindi in quarta posizione. La provincia meno industrializzata (considerando il numero di imprese) è quella dell'Ogliastra con appena 329. Non brillano neanche il Medio Campidano con 491 aziende e Carbonia Iglesias che ne ha 511. A Oristano l'Istat ha contato invece 877 imprese». Diverso è il quadro se si considera il tasso di specializzazione, vale a dire l'incidenza percentuale del manifatturiero sul totale delle imprese censite. «In testa alle province si trova Nuoro con il 10,9%. Tutte le altre province sono posizionate su livelli simili tra il 7 e il 10% con l'eccezione della provincia di Cagliari che con il 6,4 si colloca in ultima posizione».
I LAVORATORI Cagliari, con 11.368 addetti, è nuovamente prima nella graduatoria per numero di occupati nell'industria manifatturiera. Largamente distanziata, Sassari è seconda con 5.899 lavoratori. Seguono Olbia Tempio che dispone di 4.795 occupati diretti, quindi Nuoro con 4.319 e Carbonia Iglesias con 4.238. «In coda alla classifica», spiega l'analisi del Centro studi L'Unione Sarda, «troviamo l'Ogliastra con 964, preceduta dal Medio Campidano (2.349 unità impiegate) e da Oristano (3.098)».
I COMUNI Dando uno sguardo ai Comuni si osserva qualche elemento singolare come il fatto che quello di Baradili ha il maggior tasso di industrializzazione (43% delle imprese concentrate nel settore manifatturiero).
«Con dieci punti in meno, il 33%, si trovano i Comuni di Aidomaggiore e Ussaramanna», conclude l'indagine del Centro studi. «Naturalmente in molti non si trovano aziende che producono manufatti. «Sono ben 16 i Comuni nei quali non ci sono imprese di questo tipo. Tra questi - ricorda il Centro studi - si possono citare Setzu, Las Plassas, Soddì, Simala».
Lanfranco Olivieri

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