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L'unione sarda. Assalto armato alla gioielleria: un altro arresto

NUORO. Oranese confessa

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NUORO Il commando che il 19 luglio scorso assaltò la gioielleria Fadda, in viale Repubblica, era ben nutrito. E godeva di complicità ramificate. Adesso però, uno a uno, banditi e fiancheggiatori finiscono in trappola. Ieri, nell'ambito della operazione congiunta condotta da carabinieri e polizia, è stato arrestato un giovane di Orani, 26 anni, sospettato come responsabile del tentato furto dell'autovettura che sarebbe dovuta servire per la fuga. Interrogato ieri dal gip di Nuoro ha ammesso gli addebiti e ha ottenuto gli arresti domiciliari.
L'uomo è stato fermato all'aeroporto di Alghero mentre sbarcava da un volo proveniente dalla Spagna, dove aveva trascorso il ponte di Ferragosto. Sul nome c'è assoluto riserbo. «Dovuto a inderogabili esigenze investigative», recita un comunicato diffuso dagli inquirenti.
PROVE SCHIACCIANTI L'arresto scattato ieri, su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Mauro Pusceddu, si aggiunge agli altri tre effettuati alla vigilia di Ferragosto dalla Squadra Mobile di Nuoro e dai carabinieri di Ottana nell'ambito di un'operazione congiunta diretta dal sostituto procuratore della Repubblica di Nuoro Andrea Vacca. Sono già in carcere, indagati come autori della rapina, Riccardo Serusi di Fonni, Francesco Carta di Orotelli e Gonario Morittu di Orani. E proprio il compaesano di quest'ultimo, finito in cella ieri, avrebbe partecipato atttivamente alle fasi preparatorie della rapina. Una settimana prima dell'assalto alla gioielleria, insieme a Morittu e Serusi, sarebbe andato a Olbia, durante la notte, per rubare l'auto da utilizzare per la compiere la rapina. Il ladri però erano stati disturbati e avevano desistito. I rapinatori, alla fine, utilizzarono, per la fuga, l'autovettura del padre di Morittu.
GIOIELLI RITROVATI Anche la refurtiva, pezzo dopo pezzo, torna al legittimo proprietario. Dopo averne recuperato parte in un negozio «Compro oro» di Siniscola, carabinieri e polizia hanno rinvenuto altri gioielli frutto della rapina in due negozi analoghi di Macomer e Oristano, ai quali i malviventi li avevano venduti ricavandone duemila euro.

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