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L'unione sarda. Ugo Collu: «La telefonata del capitano? Liberatoria»

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NUORO Seduto accanto ai carabinieri ieri nella caserma di Sant'Onofrio c'era anche il professor Ugo Collu, presidente della Fondazione Nivola dal 1990, cioè da quando è nato il museo. Lo studioso non ha nascosto la sua soddisfazione per il ritrovamento. «Quando il capitano Keten mi ha chiamato perché certificassi l'identità delle opere ritrovate ho fatto un salto. Lo sconforto a lungo represso si trasformava in grido liberatorio», ha detto Collu. «In un attimo ho rivisto in sequenza la vicenda: il disagio e lo stupore altissimi soprattutto perché quell'atto veniva perpetrato a pochi anni dalla stessa inaugurazione del Museo. A pochi anni cioè dalla creazione di una realtà circondata dallo scetticismo che richiese coraggio e generosità da parte di tutti i soggetti promotori di quell'impresa, in primis la Regione, la Famiglia Nivola, il Comune di Orani, ma anche tutte le persone coinvolte nell'amministrazione e nella gestione del Museo».
Un saccheggio che allora fece male. «Ci sembrò una specie di smentita delle speranze, dei sacrifici e del l'impegno profusi. Uno schiaffo insomma a tutti quelli che vi avevano creduto e avevano voluto il Museo», ha sottolineato il professore. «Nello stesso tempo ci sembrò un oltraggio alla comunità e a tutta la Sardegna che in quello strumento ravvisava un tassello per il riscatto del territorio. Vivemmo come oltraggio ancor più bruciante ciò che subì la giovane guardia della Vigilanza, Mario Noli, che si vide puntare una pistola, legare e imbavagliare. Ebbe incubi per mesi e se ne trascina ancora i traumi».
A nome della Fondazione Nivola, Collu, ha poi ringraziato i carabinieri per il loro impegno e il risultato di un'operazione che ha restituito a Orani e al museo del grande artista preziosi tesori.
L.U.

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