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L'unione sarda. Gli enologi affilano le cesoie: «Ottimo raccolto, quest'anno la produzione aumenterà del 10%»

Dino Addis: «Siamo tornati a un clima dal sapore antico, avremo più uva e di grande qualità»

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«Una vendemmia eccellente». Le previsioni degli enologi sardi sono ottimistiche. E, ragionando sulla produzione, si spingono fino al 10% in più rispetto a un anno fa. Fino ad oggi, l'andamento climatico è stato favorevole, con buone piogge a primavera e caldo clemente in estate. «Il condizionale è comunque d'obbligo ma, se continua così, potrebbe essere una bellissima annata, sia per i bianchi che per i rossi».
LE STIME Il presidente dell'Associazione degli enologi sardi, Dino Addis, abbandona la prudenza e delinea le prime stime della vendemmia 2013, quest'anno in ritardo di una decina giorni, rispetto al 2012, in ragione di un clima dal sapore antico, come era 30-40 anni fa, meno caldo, con forti escursioni termiche. «Un andamento meteo così non può che fare bene al vigneto», spiega Addis, «il quale però va seguito con professionalità, intervenendo secondo le necessità della pianta per correggere gli effetti di un elemento non gestibile come il clima».
I TEMPI La vendemmia sta già terminando in Sicilia e in Puglia, ma solo per alcuni vitigni, come Chardonnay, Merlot, Pinot grigio. In Sardegna si prevede nella seconda metà di settembre. «Toccando ferro, fino ad oggi questa lentezza del clima può avere effetti positivi sulla struttura, sui tannini rendendoli non troppo aggressivi», dice Addis. Sulla stessa linea Gianni Marzagalli, presidente di Sella & Mosca, storica cantina di Alghero, che ogni anno mette sul mercato sette milioni di bottiglie: «Sono sicuro che avremmo una qualità maggiore in Sardegna come del resto in tutta Italia». Discorso analogo per Gianni Covone, direttore commerciale della cantina di Dolianova: «Siamo ottimisti. Si sta delineando una vendemmia importante che arriva in un periodo di difficoltà economia per la nostra terra».
LA PRODUZIONE Dopo le ultime due annate avare, la raccolta 2013 potrebbe quindi dare soddisfazioni anche in termini di quantità. Nel 2012, in Sardegna sono stati prodotti 490 mila quintali di uva (39,1 milioni Italia). Quest'anno, secondo le stime di Assoenologi, potrebbero essere il 10% in più. «Ad oggi», spiega il presidente sardo degli enologi, «i chicchi sono polposi, i grappoli ricchi e, al netto di eventuali problemi aziendali, la stagione può essere quantitativamente più positiva rispetta all'anno scorso. Se però arrivano le piogge, anche pochi giorni prima della vendemmia», aggiunge Addis, «le previsioni possono essere tranquillamente smentite. Non resta quindi che sperare».
I NUMERI Il 2013, incrociando le dita, dovrebbe confermare la qualità della produzione sarda. «Il 66% dei nostri vini sono Doc e Docg», sottolinea Addis. Per l'esattezza, abbiamo 17 doc, un Docg e 15 Igp». Nell'Isola sono 38 mila i produttori di uva, mentre si contano 23 cantine cooperative e 140 aziende private. Oggi si coltivano 26532 ettari. I principali sono dedicati al Carignano (1860), al Cannonau (7961), al Vermentino (3300), Monica (2850) e Nuragus (2818).
Lanfranco Olivieri

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