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L'unione sarda. Detenuto malato costretto al tour delle carceri

NUORO. La denuncia

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«Un detenuto che era stato trasferito da Bad'e Carros a Cagliari perché in assenza di un'apposita terapia correva il rischio che il braccio e la mano perdessero la sensibilità, dopo il processo in Calabria, è stato riportato a Nuoro. Un atto che conferma la scarsa attenzione verso i cittadini privati della libertà». È questa l'ennesima denuncia che arriva da Maria Grazia Caligaris, presidente dell'associazione Socialismo Diritti Riforme, dopo una lettera del protagonista della vicenda.
L'ODISSEA «Non è la prima volta che Michele Ascone, 34 anni, di Gioia Tauro, subisce un atto di ingiustizia dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria - spiega Caligaris -. Nel 2010 il Dap non aveva adempiuto ad un'ordinanza del magistrato di sorveglianza di Nuoro che aveva dichiarato “l'illegittimità dell'assegnazione del detenuto alla Casa Circondariale di Bad'e Carros”. Successivamente, mentre l'uomo si trovava per un'udienza a Vibo Valentia, nonostante il dirigente sanitario avesse richiesto che il paziente venisse sottoposto ad un ciclo di chinesi ed elettrostimolazione, venne riportato a Nuoro dove non può essere curato». L'amministrazione penitenziaria in sostanza «anziché farlo rientrare nella Casa circondariale del capoluogo sardo, dove avrebbe dovuto proseguire la fisioterapia», decise di riportarlo a Nuoro «annullando - precisa la Caligaris - il provvedimento con cui il Dap ne aveva disposto l'assegnazione a Cagliari».
L'ACCUSA Maria Grazia Caligaris censura l'operato dell'amministrazione penitenziaria. «È assurdo – conclude la presidente di SdR – che i funzionari del Dap non ricordino i provvedimenti che hanno assunto nei precedenti mesi. Un segnale inequivocabile di come la burocrazia sia insensibile alle istanze dei detenuti e come dimentichi i propri atti». Visti i precedenti che riguardano il detenuto la Caligaris rileva che « questo caso specifico inoltre sembra quasi un accanimento ad personam».

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