Partecipa a labarbagia.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

L'unione sarda. Fucilate a San Michele

Pregiudicato ferito a un orecchio davanti a un circolo privato Si batte la pista di un regolamento di conti, due persone ricercate

Condividi su:

Un agguato. Armati di doppietta aspettano Roberto Nairi in via Col del Rosso. Osservano il 49enne uscire da un circolo privato e dirigersi con un amico su una Saab grigia. I due banditi entrano in azione. Forse puntano ai soldi, alcune migliaia di euro nelle tasche della vittima, un disoccupato con precedenti per traffico di hascisc. Oppure si tratta di un regolamento di conti. Sparano.
Tre colpi riecheggiano nel quartiere di San Michele. Vogliono far male. Uccidere. Un pallettone centra una Opel Corsa bianca nel montante sopra la portiera. Un altro si conficca nella serranda chiusa di un centro estetico. Il terzo probabilmente colpisce l'auto in fuga a folle velocità. A bordo della potente berlina c'è Nairi, che viene ferito di striscio a un orecchio. Qualcuno lo accompagna al pronto soccorso del Brotzu. Non è grave, ma se l'è vista brutta. Questione di centimetri e sarebbe stato un omicidio.
LA SPARATORIA Sono le 13,30. Scatta la caccia all'uomo, al commando pronto ad ammazzare: gli spari ad altezza d'uomo non lasciano dubbi. «Sembravano petardi. Tre esplosioni. Ci siamo spaventate». Due casalinghe di via Col del Rosso sono in strada. Osservano il nastro bianco e rosso sistemato dagli uomini della Scientifica impegnati nei rilievi. «In questo quartiere sta accadendo di tutto. Abbiamo paura». Il riferimento è alla recente aggressione di un pensionato, ridotto in fin di vita in casa, nella vicina via Col di Lana. Oppure all'attentato con esplosivo a un circolo privato di via Trincea dei Razzi. La criminalità sembra essersi impadronita di San Michele e Is Mirrionis. Bande in grado di spartirsi il mercato della droga e mettere in ostaggio i tantissimi, la stragrande maggioranza, cittadini onesti.
LE INDAGINI Le attenzioni degli 007 della Polizia sono tutte per i segni sull'auto e sulla serranda del negozio. Bersagli completamente estranei alla vicenda. Dopo il primo intervento degli agenti della Squadra volante, coordinati da Gianfranco Murgia, impegnati nella caccia alla Saab grigia (sembra sparita nel nulla) usata per trasportare il ferito al Brotzu e nel controllo di alcuni personaggi di San Michele, la zona viene presidiata dagli uomini della Squadra mobile. Gli investigatori, comandanti dal dirigente Leo Testa, raccolgono alcune testimonianze. Un ambulante con la bancarella proprio all'angolo tra via Col del Rosso e via San Michele e altre due persone presenti subito dopo la segnalazione dei tre colpi d'arma da fuoco.
OMERTÀ DIFFUSA C'è da sconfiggere l'omertà, frutto del clima di paura che si respira in ogni angolo di San Michele. La serranda del circolo privato, dopo gli spari, è abbassata. Qualcuno nella via sussurra: «Dopo le fucilate c'è stato il fuggifuggi generale. Sono spariti tutti anche le loro auto». Solo dopo alcune ore il club, punto di ritrovo per partite a carte e per sorseggiare una birra, riapre. Si cerca di far finta di nulla, ma non è facile.
LA VITTIMA NON PARLA Il giallo della sparatoria si infittisce con il passare delle ore. La vittima dell'agguato non parla. Gli investigatori pensano a un tentativo di rapina. Sembra che Nairi, residente nella vicina via Ardenne, avesse con sé un bel gruzzoletto. Forse chi lo aspettava in via Col del Rosso lo sapeva. Ha cercato il colpo ma la reazione del 49enne ha fatto scatenare l'inferno. Si cerca di verificare anche un'altra ipotesi: non è escluso che l'uomo abbia avuto una discussione all'interno del circolo (per ora i titolari sono del tutto estranei alle indagini). Un diverbio pagato con il sangue.
NON C'È SANGUE Le traiettorie dei pallettoni (probabilmente è stato usato un fucile a canne mozze) fa pensare che chi ha sparato fosse posizionato verso via San Michele. Fuggito poi su un'auto o su uno scooter appena la Saab grigia di grossa cilindrata ha lasciato via Col del Rosso a folle velocità, sgommando. Sul posto nessuna traccia di sangue. Nairi forse stava salendo sull'auto quando è stato colpito. Per dare una direzione precisa alle indagini si rovista anche nel passato della vittima, finito al centro di alcune inchieste per traffico internazionale di hascisc.
Matteo Vercelli

Condividi su:

Seguici su Facebook