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L'unione sarda. Doddore Meloni: un fronte unico degli indipendentisti

Il fondatore di “Malu Entu”

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Doddore Meloni, fondatore di “Meris in domu nosta”, non si arrende e rilancia la campagna per l'indipendenza della Sardegna. Ieri mattina, sotto i portici del Consiglio regionale, il leader indipendentista ha ribadito che «le leggi internazionali permettono il processo di indipendenza».
L'indipendentismo di Doddore ha radici lontane nel tempo, precisamente al 4 luglio del 1978, anno in cui nacque la Repubblica di Malu Entu, da allora sono passati 25 anni, raccontati in un libro che uscirà a ottobre. Il capitolo più recente della vicenda riguarda la bocciatura, da parte della Commissione del Consiglio regionale, del referendum consultivo sull'indipendenza della Sardegna, per il quale «abbiamo raccolto in poco più di un mese oltre 30 mila firme», sottolinea Meloni: «Qui in Sardegna è stato bocciato, mentre in altre regioni italiane stanno cambiando lo Statuto per poterlo proporre ai cittadini, come farà il Veneto».
UN DIRITTO Meloni cita le leggi che permetterebbero alla Sardegna di scegliere se diventare una nazione indipendente. «Fare il referendum è un nostro diritto, la Legge 881 del 1977 sulla ratifica del trattato di New York, di fatto consente ai popoli l'autodeterminazione e la scelta del proprio statuto politico». Oltre la legge, potrebbe arrivare dal Nord Italia il precedente che darebbe il via libera al referendum in Sardegna: «Aspettiamo che la Regione Veneto modifichi il proprio statuto per poter promulgare il referendum sull'indipendenza», dice Doddore Meloni. «A quel punto in Sardegna non potranno negarci la possibilità di fare la stessa cosa». A dare supporto alla battaglia indipendentista di Meloni c'è «il 42% dei sardi, favorevoli all'indipendenza».
ELEZIONI Oltre il referendum, però, il banco di prova su cui si misurerà la reale volontà degli elettori di dar vita a una nazione, sono le elezioni regionali. I movimenti indipendentisti, spesso divisi tra loro, non hanno mai raggiunto numeri sufficienti per governare: «Il problema sono i tanti che votano partiti nazionali», spiega Doddore Meloni, «è vero che noi indipendentisti siamo divisi in sei o sette partiti, pochi, però, rispetto ai 23 che fanno capo a Roma». Dunque, l'invito del leader di “Meris” è rivolto a tutti per la scelta dell'indipendenza, anche se il panorama è variegato. Su questo aspetto Meloni afferma: «Se ci sarà un dialogo ben venga, io sono d'accordo per andare tutti uniti».
Matteo Sau

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