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L'unione sarda. Il mostro nel bicchiere

In forte aumento il numero degli incidenti per abuso di alcol Allarme dei medici per il boom del consumo tra i giovanissimi

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Trentadue croci sull'asfalto nei primi otto mesi di quest'anno, una in più rispetto al 2012. Quanto basta per far scattare un doppio allarme. Primo: mancano quattro mesi ai dati annuali della Stradale e anche facendo tutti gli scongiuri di questo mondo, è possibile che il bilancio diventi ancora più grave sulle strade della Sardegna. Secondo: dietro la metà degli incidenti in un modo o nell'altro c'entra l'alcol. La nuova piaga sociale.
TRAGEDIE Magari non è la causa principale come è avvenuto per l'ultimo dramma straziante di Badesi (due turisti falciati da uno sconsiderato ubriaco al volante). Ma c'è quasi sempre un etilometro che sbarella al momento del sinistro. Almeno nel 50 per cento dei casi, stando alle valutazioni dei tecnici ministeriali. Morale: il troppo bere rischia di trasformare in carnefice chi si mette alla guida di un'auto.
I LIMITI Quest'anno la Stradale ha ritirato 615 patenti per guida in stato di ebbrezza, la formula da verbale usata quando viene certificato che il conducente viene sorpreso a viaggiare con un tasso alcolico nel sangue oltre il consentito: il minimo di 0,50 grammi per litro equivale grosso modo a due bicchieri di birra fino a 1,50. Oltre questo limite si entra nel girone dell'«ubriachezza» con conseguenze che poi segnano la vita del malcapitato (sanzioni pesantissime, condanna in Tribunale, mezzo confiscato alla fine della giostra penale).
CONTROLLI «Da tempo abbiamo potenziato la vigilanza», spiega Alberto Tricoli, dirigente della Polstrada cagliaritana: «Le pattuglie effettuano i controlli tutti i giorni e non più nelle ore notturne dei fine settimana. Rafforziamo la repressione degli illeciti, ma allo stesso tempo puntiamo sulla prevenzione». In poche parole: i test a ogni alt fa da deterrente. Da gennaio al 20 agosto scorso la Polstrada ha rilevato in Sardegna 712 incidenti, con un bilancio di 32 morti e 654 feriti. Mentre i controlli dell'etilometro hanno portato al ritiro di 615 patenti. L'anno scorso sono stati contati 1139 incidenti, 31 vittime e 984 feriti, patenti ritirate (causa alcol) 947, in diminuzione rispetto all'anno precedente (1096). Quanto ai carabinieri solo nella Provincia di Cagliari hanno rilevato nell'ultimo anno 41 incidenti provocati da automobilisti che avevano alzato il gomito, e sequestrato 150 patenti.
OSSERVATORIO È la punta dell'iceberg. «L'uso sconsiderato dell'alcol è ormai un fenomeno di massa che sta interessando strati sempre più vasti di popolazione e soprattutto i giovanissimi: è diventata una moda, nel fine settimana, ed è l'aspetto più preoccupante». È la diagnosi di Roberto Pirastu, direttore del Sert di Carbonia e responsabile del neonato Osservatorio regionale contro le Dipendenze istituito dall'assessorato regionale alla Sanità.
I numeri che sono stati raccolti negli ultimi mesi fanno intravedere solo la parte emersa di un fenomeno sommerso. I medici dei 15 Serd (vale a dire i servizi di assistenza delle Asl) hanno in cura attualmente 2500 alcolisti: pazienti alle prese con un bisogno irrefrenabile di bere sottoposti a un percorso di disintossicazione e rientro alla normalità che può anche durare anni.
CHI SONO L'ottanta per cento sono uomini, età media 44 anni. In terapia ci sono anche 54 ragazzi, tutti sotto i 19 anni: poco più di adolescenti alle prese con una «scimmia», quella del bicchiere che sembra avere preso il posto delle vecchie droghe. «Per un alcolista in cura ai Serd ce ne sono almeno 20 in giro», stimano all'Osservatorio regionale che in queste settimane sta ultimando un rapporto sulla situazione della dipendenza dall'alcol in Sardegna. Non parliamo dei giovanissimi, poco più che adolescenti. Maschi e femmine, non fa più differenza, alzano il gomito nei fine settimana. Gli ubriaconi del sabato sera che al volante rischiano di diventare mostri.
Antonio Martis

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