Partecipa a labarbagia.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

L'unione sarda. Il Papa chiama a casa uno studente «Sono Francesco, cercavo Stefano»

Il giovane è di origine sarda, il nonno Silvio è un ex autista di Sassari

Condividi su:

Padova, domenica 18 agosto, ore 17. In casa Cabizza squilla il telefono. «Sono Papa Francesco, cercavo Stefano». Uno scherzo? No. Dall'altra parte della cornetta il Santo Padre c'è per davvero e non è neanche la prima volta che chiama. Bergoglio ci aveva già provato di mattina a contattare quel giovane d'origine sarda (il nonno paterno è di di Sassari) che tre giorni prima gli aveva scritto una lettera. Alle 12,30, senza presentarsi, aveva composto il numero della famiglia Cabizza, ma Stefano non era in casa. «Richiami alle 17», gli aveva risposto, cortese, la sorella Angela, credendo che fosse lo scherzo di un dirigente della squadra di calcio di Stefano. Detto, fatto. Di sera il Papa ha spaccato il minuto e Stefano, come previsto, era in casa. «Dammi pure del tu», gli ha detto subito per rompere il ghiaccio, «tranquillo, ora noi siamo amici come lo erano Gesù e gli Apostoli. O forse credi che tra loro si dessero del lei?».
«IL GIORNO PIÙ BELLO» Vent'anni, studente di Ingegneria con una sconfinata passione per il calcio (gioca in Prima categoria con la Gregonese), Stefano ha raccontato a Il Gazzettino di essere rimasto muto per qualche secondo. Poi ha vinto l'imbarazzo e ha cominciato a parlare. La telefonata è durata otto minuti. «Ho provato un'emozione fortissima», ha poi raccontato, «abbiamo riso e scherzato. Mi ha chiesto di pregare per Santo Stefano e anche per lui. Mi ha impartito la benedizione e ho sentito crescere in me una grande forza. Il giorno più bello della mia vita».
NONNO SASSARESE Felice la nonna Leda. «Mio marito», spiega, «è sardo mentre io sono padovana. Lui ha fatto il militare qui nel 1958 e poi ha deciso di restare a vivere in Veneto». Silvio Cabizza, il nonno di Stefano, ha 73 anni. Originario di Sassari centro, ha vissuto anche a Ozieri all'età di 12 anni. Attualmente è in pensione (faceva l'autista) e continua a coltivare i suoi hobby, pittura e scultura. È cugino del celebre chitarrista Aldo Cabizza.
«TROPPO CLAMORE» «Mio nipote non si aspettava un tale clamore», prosegue la donna. «Da quando la notizia si è sparsa, il telefono squilla in continuazione. Stefano, tra l'altro, è molto riservato e vuole tenere tutto per sé». La telefonata con il Papa gli ha cambiato la vita ma non lo ha reso meno riservato. «Se ho deciso di raccontare questa esperienza», spiega ancora emozionatissimo, «è solo per mettere in luce il gesto di grande umiltà e vicinanza a noi fedeli di questo Papa così speciale».
VISITA A CASTEL GANDOLFO Il 15 agosto la sua famiglia aveva presenziato alla messa del Papa a Castel Gandolfo. Al termine della funzione, Stefano aveva consegnato a un cardinale una lettera per il Pontefice. Dopo tre giorni, Francesco lo ha chiamato. Direttamente a casa. «Ringrazio pubblicamente quel porporato, di cui non conosco neanche il nome, che ha fatto pervenire il mio messaggio al Santo Padre».
LE ALTRE TELEFONATE Non è la prima volta che il Papa chiama un fedele al telefono. Lo aveva già fatto per avvisare il suo edicolante di fiducia, a Buenos Aires, che non avrebbe più potuto ritirare i giornali da lui ogni mattina in seguito al trasferimento a Roma. Dopo aver rinunciato alle scarpette rosse e alla croce d'oro, Francesco continua a stupire.
Paolo Loche

Condividi su:

Seguici su Facebook