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L'unione sarda. Acqua, spreco milionario

MACOMER. Non si attiva il rifornimento per caduta da Scano Montiferro

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MACOMER Abbanoa potrebbe risparmiare almeno un milione di euro di bolletta energetica se, anziché pompare l'acqua dall'invaso di Monteleone Roccadoria, il capoluogo del Marghine venisse rifornito per caduta dalle fonti di Sant'Antioco di Scano Montiferro. È stato lo stesso direttore generale del gestore unico Sandro Murtas a denunciare una situazione assurda che, sommato alle perdite provocate dalle tubazioni fatiscenti e alle spese per l'irrigazione pubblica degli spazi verdi, si traduce in un abnorme salasso per gli utenti di Macomer.
DOPPIO SPRECO Numeri e ragionamenti che gli amministratori comunali hanno ben presenti. «Quello che spaventa sono anche i costi per l'irrigazione degli spazi verdi - puntualizza l'assessore al bilancio Gianfranco Congiu - dove si utilizza l'acqua della rete, quindi quella potabile. È necessario per questo fare come nella nuova piazza Pertini, dove l'acqua arriva da un apposito pozzo, alimentato da un piccolo impianto di fotovoltaico». Bel diverso il discorso per quanto riguarda le perdite, con l'acqua potabilizzata e pompata in città per superare un dislivello di 600 metri che si disperde in mille rivoli, nel sottosuolo dell'abitato. «Questi sprechi provocati dalla condizione della rete sono significativi - conferma il sindaco Antonio Succu - anche perché spesso non è possibile intervenire per evitarli». In via Leonardo da Vinci, un grossa perdita è stata riparata soltanto dopo circa un mese. L'acqua nel mentre ha formato un autentico ruscello, fino a disperdersi negli scarichi fognari.
CONFERENZA SERVIZI «La rete nella nostra città è obsoleta - dice ancora il sindaco - sono stati fatti diversi interventi, altri sono in programma e alcuni sono ancora in corso. Questo però non basta per tamponare una situazione gravissima. Occorre un intervento significativo e urgente. Sullo stato della rete, che è disastroso, abbiamo fatto richiesta ad Abbanoa per una conferenza servizi, proprio per capire come si può intervenire e dare a Macomer una condizione migliore di approvvigionamento idrico». Secondo le stime dei tecnici l'acquedotto cittadino ormai è ridotto a un colabrodo e i problemi non mancano anche in quella parte realizzata meno di vent'anni fa.
L'ALTERNATIVA Il piano per ristrutturare l'acquedotto è ormai improcastinabile, anche perché alla fine gli sprechi si traducono nelle bollette salate che pagano gli utenti. Ma sul fronte dei risparmi è sempre sul tavolo la proposta di rifornire Macomer dalle sorgenti di Scano Montiferro che consentirebbe forti tagli ai costi dell'energia elettrica. Alternativa quasi banale che non si capisce perché non venga attuata. Tocca, invece al Comune, predisporre il piano dei pozzi artesiani che permetterebbe l'assurdo spreco di acqua potabile per irrigare i giardini pubblici e gli spazi verdi.
Francesco Oggianu

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