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La nuova sardegna. Province all’attacco: Napolitano sciolga il Consiglio regionale

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CAGLIARI La riforma delle Province approvata dalla commissione è anticostituzionale e se sarà confermata dall’aula e promulgata il Quirinale dovrà sciogliere il Consiglio regionale con la rimozione del presidente della giunta Ugo Cappellacci. Un appello in tal senso è stato rivolto ieri a Giorgio Napolitano dall’Unione Province sarde. Il direttivo dell’Ups ha dato mandato al presidente Roberto Deriu di scrivere al Capo dello Stato sulla questione del commissariamento degli organismi delle Province, commissariamento che, secondo quanto approvato dalla commissione Autonomia, scatterebbe il 28 febbraio 2013 per consentire poi i referendum consultivi dei cittadini sui nuovi confini delle quattro Province storiche. Infatti, lo stesso testo cancella, secondo l’abrogazione avvenuta con i referendum del 6 maggio, le nuove Province di Olbia-Tempio, Ogliastra, Medio Campidano e Carbonia-Iglesias. A Napolitano si segnala la possibilità che con il commissariamento disposto «in aperta violazione della Costituzione» si possa configurare quanto previsto dall’art 126 della Costituzione, ovvero la possibilità per il Presidente della Repubblica di decretare « lo scioglimento del Consiglio regionale e la rimozione del Presidente della Giunta che abbiano compiuto atti contrari alla Costituzione o gravi violazioni di legge». La Regione, aveva già sottolineato Deriu, non ha la competenza di sciogliere gli organismi elettivi e la legge generale non prtevede commissariamenti per fare riforme. La validità e l’opportunità del voto della commissione è stata confermata ieri in una conferenza stampa dai Riformatori. I quali, come già fatto dal Pdl, hanno presentato una nuova proposta di legge costituzionale perché possano essere cancellate anche le quattro Province storiche.

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