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L'unione sarda. L'alt di Claudia Zuncheddu alla riforma delle “cricche”

Sardigna Libera: «No alla riscrittura della Costituzione»

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«Le cricche in Italia non esistono solo per la gestione degli affari legati agli apparati pubblici, come ad esempio il caso della gestione delle bonifiche per il G8 alla Maddalena e di tutti i grandi eventi gestiti da Bertolaso e Anemone con la benedizione di Berlusconi. Le cricche, che ammantandosi del ruolo di “nuovi costituzionalisti”, vogliono metter mano alla riscrittura consociativa della Costituzione italiana, nell'era di Berlusconi-D'Alema e compagnia cantante, sono ancora più pericolose in quanto ledono gli stessi principi alla base del Patto Costituzionale». Lo ha affermato la consigliera regionale indipendentista di SardignaLibera, Claudia Zuncheddu, aderendo alla petizione nazionale sulla revisione dell'articolo 138 in esame alla Camera dei Deputati.
«Questi personaggi bipartisan sono bravissimi nell'escludere i cittadini dalla gestione della cosa pubblica, per creare una democrazia autoritaria e una oligarchia politica autoreferenziale e al servizio dei monopoli della globalizzazione mondiale. Queste cricche sono le stesse che hanno rapinato i soldi dei sardi del G8». Conclusione: «Come consigliera della Regione Sardegna, come sarda e come militante indipendentista ritengo che la Costituzione italiana, pur con i suoi limiti per ciò che riguarda le minoranze etniche e i loro diritti, oggi vada difesa da questi attacchi».

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