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L'unione sarda. Muledda all’attacco: «Noi i veri sovranisti e Silvio Lai si calmi»

Rossomori.Su Pd e Maninchedda

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Non strizza l’occhio ai sovranisti. Anzi, Gesuino Muledda rivendica per i “suoi” Rossomori una paternità: «Siamo noi l’unico vero partito sovranista, e predichiamo la costituzione di uno Stato Sardo d’Europa». Ne ha anche per Silvio Lai, proprio nel giorno in cui il segretario Pd invita gli alleati a presentare candidature, di fatto riaprendo i termini per le primarie. «Si ricordi che noi non siamo “alleabili” con il centrosinistra ma non ne siamo obbligati». Una bordata «contro il Pd sbrindellato» per scelte «non sempre condivisibili». E ancora: «Il segretario Lai vuol modificare le regole delle consultazioni senza mandato del suo partito», dice. «Vuole convocare il tavolo del centrosinistra? E perché chi ora si
accorge che raccogliere 5 mila firme entro il 2 settembre non è semplice si allinea?». Riaprire i termini delle primarie come suggerito da Lai, secondo Muledda, sarebbe deleterio: «Se è una nuova tecnica per essere sicuri di perdere le elezioni bisogna che si organizzi un bel convegno per la condivisione di queste nuove strategie». Muledda riconosce i sovranisti («Ma noi usiamo i termini che loro hanno imparato a usare ora da quindici anni»), pur ribadendo un veto: «Non ho mai modificato il mio pensiero e il mio giudizio sul, quando ci sarà, Partito dei Sardi. Lo ritengo un errore politico grave, che indebolisce invece che rafforzare il pensiero che noi abbiamo definito sovranista. In particolare, per quanto sta negli atti del tavolo di centrosinistra, nessuna possibilità di candidatura di Maninchedda alle primarie è prevista. Una cosa è che si voglia “salvare” Paolo Maninchedda, un conto è che si tenti di farlo passare come il salvatore del centrosinistra dopo essere stato presidente della commissione Bilancio con il centrodestra. Per quanto mi risulta, ancora ci sono forze politiche della attuale alleanza che non ritengono ammissibile alla coalizione il Partito dei Sardi». La conclusione è un chiaro riferimento alla questione morale: «Che ci siano esponenti del centrosinistra che ogni tanto annuncino nuove formazioni dell’alleanza e della coalizione fa parte del folklore. Quando andremo alla sostanza delle decisioni ognuno ne trarrà le conseguenze. Prima di parlare, meglio riflettere. E riflettendo non sarebbe male mettere a fuoco quanto possa derivare di buono o di non buono dalla superficialità nell’affrontare le questioni che, responsabilmente, ha posto sul tavolo Rossomori. Vogliamo avere la garanzia che non sono candidabili persone su cui pendono indagini, rinvii a giudizio e processi per reati dolosi». (lo. pi)

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