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L'unione sarda. I consumi restano in “freezer”

Una lunga estate fredda per i commercianti, anche la grande distribuzione è in difficoltà

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È un'estate tutt'altro che calda quella del commercio sardo. La grande distribuzione, ma anche la piccola, soffre i venti di crisi degli ultimi tempi. Il risultato? I consumi calano assieme ai fatturati e agli utili aziendali.
IL CALO L'Airai, l'associazione che rappresenta le principali imprese di alimentari e supermercati, sentenzia un calo delle vendite che da maggio ad agosto ha segnato un -6,5%. Un risultato di poco al di sotto del dato raggiunto fra gennaio e maggio 2013, pari a un -7,8%. Nell'analisi di Airai vengono prese in considerazione tutte le principali catene dell'Isola: Carrefour, Auchan, Leclerc, Conad, il gruppo Pan, Isa, Sigma, Crai, Despar e Superemme.
LE RAGIONI Il turismo, evidentemente, non sta tirando più di tanto. «Soprattutto quello delle seconde case», commenta Michele Orlandi, responsabile di Conad per la Sardegna. «Ci sono stati meno vacanzieri: ossia quelle famiglie che consumano nei supermercati quando vengono in ferie».
GLI ALBERGHI Eppure il turismo alberghiero non sta andando così male. Ferragosto ha segnato un cambio di passo. Le previsioni di Sogaer, la società di gestione dello scalo di Elmas, dicono che questo mese i passeggeri in arrivo cresceranno almeno del 2,8% rispetto all'analogo periodo dell'anno scorso. E lo stesso vale per l'assessore regionale del Turismo, Luigi Crisponi, che di recente ha sottolineato come negli ultimi settanta giorni si siano registrate 2,5 milioni di presenze, un numero superiore rispetto all'anno scorso e a due anni fa. «Il problema», prosegue Orlandi, «è che i turisti dell'alberghiero non comprano nei supermercati. E questo si riflette nell'andamento dei nostri fatturati, sostenuti maggiormente da chi affitta una seconda casa».
I CONSUMATORI Il trend negativo è anche spiegato da altre ragioni. «Prima di tutto», osserva Orlandi, «i consumatori cercano sempre di più i prodotti scontati o magari fanno la spesa nei discount, dove risparmiano. Poi c'è il discorso dei trasporti. Oggi prendere un traghetto costa a una famiglia, con auto al seguito, più di mille euro. È chiaro che questo disincentiva l'arrivo di turisti e quindi di potenziali consumatori».
LE PROSPETTIVE Ma come si risale la china? «Il mercato è cambiato e così i consumatori», spiega Agostino Cicalò, presidente regionale di Confcommercio. «Se le seconde case vengono gestite bene, come una casa-albergo-vacanza, allora possono essere una grande opportunità di sviluppo per la nostra terra». Non solo. «Bisogna capire che anche i turisti sono diversi», aggiunge il presidente regionale di Confcommercio. «Oggi arrivano in Sardegna sempre più stranieri. E molti di questi - originari del Nord Europa - amano venire nei mesi di spalla, tra gennaio e maggio. Ecco, dobbiamo imparare ad attrarre questi clienti». Secondo Cicalò, la Sardegna ha comunque buone prospettive. «Abbiamo un potenziale inespresso. Ma credo che ormai molti imprenditori hanno capito quale sia la direzione giusta da prendere».
Lanfranco Olivieri

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