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L'unione sarda. Uccisa con tre coltellate

Giuseppina Brodu colpita a morte dal marito Basilio Ugo Lai La coppia era da tempo alle prese con gravi problemi di salute

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Dal nostro inviato
Andrea Artizzu
GUSPINI «Presto, venite. Papà ha ucciso mamma». Il buio avvolge ancora la casa dell'azienda agraria della famiglia Lai, in località Arrioppus, nelle campagne di Guspini lungo la strada provinciale 65 per Sant'Antonio di Santadi, quando il figlio Gianfranco viene svegliato dalle urla disperate della madre Giuseppina Brodu (62 anni, di Desulo). Entra nella stanza matrimoniale, la donna è sul letto, in una pozza di sangue. In un attimo realizza chi è l'autore di quella che diventerà una tragedia ancora più imponente: il padre Basilio Ugo Lai (70 anni, anche lui di Desulo), che nel frattempo si è piantato un coltello in pancia tentando di farla finita. Non c'è riuscito e ora è ricoverato all'ospedale di San Gavino piantonato dai carabinieri. Il corpo della moglie attende l'esame autoptico, in programma per oggi, nella sala mortuaria del Policlinico di Monserrato.
NOTTE DI SANGUE Sono da poco passate le 2 e mezza del mattino quando la centrale operativa dei Carabinieri riceve la telefonata disperata. Una pattuglia del Nucleo radiomobile di Guspini raggiunge l'abitazione che dal 1983 ospita la famiglia di allevatori desulesi. Non è facile da trovare. L'azienda agricola è completamente isolata ed è distante circa dieci chilometri dal paese. La gazzella supera il cancello, percorre il viale alberato e si ferma di fronte al loggiato della casa. Di fronte c'è un uomo seduto sui gradini, completamente sporco di sangue, con in mano due coltelli. Basilio Ugo Lai è in silenzio, lo sguardo perso nel vuoto. In pochi minuti la zona è illuminata dai lampeggianti blu che rendono ancora più tetra la scena. Arriva l'ambulanza del 118. Per Giuseppina Brodu non c'è più niente da fare. Medici e infermieri si occupano del marito. Le sue condizioni sembrano disperate: è riuscito a colpirsi per due volte in pancia col coltello, procurandosi ferite molto ampie. L'uomo non perde mai i sensi e prima di essere caricato sull'ambulanza riesce a dire ai carabinieri «La volevo portare con me». Una frase che fa chiarezza sul delirio e sulle volontà omicide di Basilio Ugo Lai: uccidere la moglie e poi a sua volta uccidersi. Uniti nella vita e nella morte. Forse non reggeva più le condizioni fisiche della donna e le sue. Marito e moglie da tempo erano in cura per un importante problema psichiatrico a San Gavino, dove erano seguiti dagli specialisti del Centro di salute mentale. Una malattia che la coppia cercava di tenere a bada grazie ai figli e al lavoro. Sino alla notte tra sabato e domenica. Non è la prima volta che l'anziano pensionato tentava di farla finita: nell'aprile dell'anno scorso si era lanciato in una fossa settica dell'azienda agricola. Anche in quell'occasione era riuscito a salvarsi grazie all'intervento dei soccorritori. A più di un anno dall'episodio medici e familiari pensavano a un miglioramento. Invece no.
LE INDAGINI Ad Arrioppus arrivano anche il comandante della Compagnia di Villacidro, il capitano Valerio Cadeddu, il magistrato Alessandro Pili, il medico legale Roberto Demontis e gli specialisti del Reparto investigativo dell'Arma. Gli inquirenti ricostruiscono la dinamica dell'uxoricidio e del tentativo di suicidio. «La donna non si è accorta di niente», afferma l'ufficiale dei carabinieri. «Da un primo esame sul corpo, abbiamo rilevato tre coltellate. Con molta probabilità stava dormendo, colpita tre volte all'addome e sul torace mentre era stesa su un fianco». Un raptus improvviso, dal quale Giuseppina Brodu non ha avuto scampo. Gli investigatori non avrebbero trovato ferite da resistenza o difesa (di solito la vittima cerca di difendersi dai fendenti con le braccia). Dopo gli accertamenti sul luogo del delitto, il magistrato e il medico legale hanno ricevuto il referto di Basilio Ugo Lai firmato dai medici di San Gavino. L'uomo, non sarebbe in gravi condizioni (dieci giorni di cure) e presto potrebbe essere trasferito nel centro clinico di Buoncammino.

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