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L'unione sarda. «Edilizia in rosso per la crisi»

Grosse perdite di fatturato (-7,5%) e investimenti (-8%)

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Le parole più ricorrenti sono recessione, incubo, fase gravissima. Ad accompagnarle numeri che non lasciano spazio ai dubbi: i posti di lavoro persi dal 2008 a oggi sono 15.900, -19,7% nel primo trimestre del 2012, -11,8% nel secondo trimestre. Nel 2011 la produzione del settore era di 4,9 miliardi di euro, quest'anno sarà di poco superiore a 4,7 miliardi, un valore che rappresenta una flessione del 7,5%. Sono queste le cifre della crisi che vive il settore delle costruzioni in Sardegna, secondo il rapporto di Cna costruzioni stilato per il 2011 e i primi 9 mesi di quest'anno, presentato ieri a Cagliari.
I DATI Nel 2012 sono in affanno tutti i segmenti: -12% le infrastrutture, -8% l'edilizia residenziale, un po' meno , -7%, quella non residenziale, ma rispetto al 2005, anno di massima espansione, il livello attuale è del 50% più basso. Il bilancio per il 2012 delinea uno scenario di crisi del settore in tutta l'Isola, con l'eccezione della provincia di Oristano che registra un +2%. Al Medio Campidano la maglia nera, -20,5%, seguita da Sassari, -15,3%, Nuoro, -12,4, Ogliastra, -11,9, Carbonia-Iglesias, -11,6%, e Cagliari, -9,5%. «Le stime per quest'anno raccontano di un comparto in Sardegna ormai avvitato in una spirale recessiva senza fine», ha spiegato Francesco Porcu, segretario regionale della Cna. «Allo stato attuale non si intravede neanche una minima inversione di tendenza. Anzi, al contrario», ha ribadito Porcu, «alcune misure, come la legge nazionale di stabilità e il patto di stabilità a cui è vincolata la Regione, tendono a mantenere il settore nello stato di coma in cui si trova». A complicare maggiormente il quadro, anche il fatto che «non si prendono le misure che sarebbero necessarie», ha aggiunto il segretario dell'associazione degli artigiani.
OPERE PUBBLICHE «L'Italia ha recepito la direttiva che impone, a partire dal primo gennaio 2013, l'obbligo dei pagamenti alle imprese entro 60 giorni, ma quelle che operano nel settore delle costruzioni sono state escluse». L'unico dato positivo riguarda il mercato regionale delle opere pubbliche (962 milioni di euro nei primi 9 mesi del 2012) che rispetto al 2011 cresce del 28%, grazie soprattutto agli appalti dell'Anas, ai lavori sulla Sassari-Olbia e quelli sulla statale 195 Sulcitana. In questo ambito, quindi, la crescita è pressoché condensata nella provincia di Olbia-Tempio, dove si concentra il 40% del totale regionale. Bene anche l'Ogliastra, +32,6%, e Oristano, +10,6%, in caduta libera, invece, Cagliari, -24%, Sassari, -21%, e Sulcis e Medio Campidano, che assieme fanno registrare un -45%.
Mauro Madeddu

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