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L'unione sarda. Il miracolo del traghetto low cost

A un mese dalla fine delle corse già incassati 7 milioni: ne servono 8 per il pareggio

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«Ma perchè non ve ne state a casa?». Papale papale è la domanda sberleffo che Giampaolo Scano racconta di aver ricevuto due anni fa quando ha bussato alle porte di banche e Sfirs, deciso a presentare una sfida da incoscienti, la sua e di altri quattro imprenditori turistici di Santa Teresa di Gallura: noleggiare una nave e lanciare a colpi di offerte low cost la sfida al caro-traghetti di Tirrenia e company che stava (e sta) strangolando l'industria delle vacanze in Sardegna. «Non volevamo soldi, ma solo sostegno: siamo stati snobbati, Regione in testa». Il sostegno però è arrivato dai passeggeri, un boom che in due mesi e mezzo ha portato i bilanci a un passo dal pareggio. Un miracolo nel mare dei piagnistei sardi.
I NUMERI Novantasettemila sono viaggiatori trasportati e prenotati con biglietto sulla motonave Kriti (Creta). Le auto hanno toccato la quota cinquantamila. Dal 14 giugno, assicura due corse al giorno, da lunedì a venerdì la tratta Livorno-Olbia, il fine settimana Civitavecchia-Olbia. I prezzi sono da Ryanair del mare: in questi giorni sono in vendita biglietti trasporto auto da 1 euro e passeggero a meno di trenta. Offerte speciali, proposte per riempire la nave nei giorni morti sull'esempio delle strategie commerciali delle compagnie aeree low cost. Ma anche la tariffa massima da alta stagione è decisamente più bassa rispetto alle tariffe choc delle altre compagnie marittime. «Trecentodieci euro per due passeggeri andata e ritorno, compresa l'auto: i bambini sotto i dodici anni non pagano», spiega Scano.
I COSTI La motonave della compagnia greca Anek Lines può trasportare a pieno carico 1500 passeggeri e 500 auto, conta 70 uomini di equipaggio: metà greci, metà sardi. Per noleggiarla il consorzio “GoinSardinia” ha messo in conto otto milioni, compresi i costi delle traversate e del funzionamento della macchina organizzativa: 15 dipendenti e tre uffici a Olbia, Civitavecchia e Livorno.
LA COLLETTA L'investimento che ha permesso di far salpare la nave è frutto di una colletta: soldi usciti dalle tasche di settanta aziende turistiche galluresi (camping, hotel, b&b distribuiti in sedici centri) che hanno risposto all'appello dei capitani coraggiosi della Gallura. Il pareggio di bilancio è a un passo: a un mese dalla fine servizio (30 settembre) sono stati incassati già sette milioni. Ne manca uno per fare bingo e far aprire gli occhi nelle stanze che contano. «Possiamo dire che l'obiettivo è stato raggiunto», aggiunge Scano. «Non abbiamo fini di lucro, siamo nati per offrire un servizio e una volta pagate le spese, i soldi in più saranno reinvestiti».
IL FUTURO Visto il successo dell'esordio, l'estate prossima si raddoppia. In questi giorni, dal consorzio stanno partendo le mail a tutte le aziende turistiche della regione. In allegato il «Manifesto per la costituzione della flotta della Sardegna». «Noi soci fondatori di GoinSardinia, liberi operatori turistici della Sardegna, ci definiamo i difensori della libertà dei mari a favore dello sviluppo e dell'economia della nostra regione. Dopo anni di caro traghetti, prendendo coscienza della nostra condizione abbiamo scelto di non arrenderci per non soccombere a causa di un cartello impostoci e di reagire col noleggio di una nave». I risultati alimentano l'ottimismo: «Quasi centomila persone hanno creduto in noi, viaggiando con la Kriti in questi tre mesi, incoraggiandoci e spronandoci a proseguire il progetto per il futuro».
RADDOPPIO L'obiettivo è ancora più ambizioso: «Possiamo dare vita alla flotta della Sardegna, gestita da operatori sardi». In parole povere, due navi in servizio nella prossima estate e - se le cose vanno bene - per l'anno successivo si può pensare a proseguire le corse nei mesi invernali con un accordo con le aziende di autotrasporto. «Vorremmo che il nostro progetto possa aprirsi anche agli operatori dell'agricoltura, del trasporto gommato, del commercio e dell'artigianato».
L'obiettivo è arrivare entro l'estate prossima a cinquecento adesioni tra le imprese turistiche. Con una quota minima di ingresso di cinquecento euro per le piccole aziende (agriturismo, b&b, case vacanza) e mille per le strutture ricettive di media grandezza. Chi entra avrà la chiave d'accesso al sistema di prenotazioni e biglietteria. In questo modo gli imprenditori possono gestire direttamente dall'azienda il viaggio dei loro clienti: dalla traversata al soggiorno, compreso il bye bye al caro-traghetti.
Antonio Martis

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