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L'unione sarda. Giocava con la bici, fulminato da un infarto: aveva dodici anni

ASSEMINI. Una tragedia improvvisa, il paese piange Simone Piano

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ASSEMINI Il malore è arrivato improvviso, inaspettato e non ha dato scampo. Così si è spento ieri il piccolo Simone Piano, 12 anni il mese prossimo, vittima di un attacco cardiaco mentre giocava con la sua Bmx lungo la via Fiume a poche centinaia di metri dalla sua abitazione di via Flumendosa al numero 10 dove viveva con i suoi genitori Anna Sanna, 42 anni, casalinga e Roberto, 48 anni, ex operatore in un supermercato e i due fratelli gemelli di 24 anni.
Il bambino giocava con la sua bicicletta nella via Fiume intorno alle 17 quando all'improvviso ha accusato un malore. Immediatamente sono accorsi alcuni suoi amichetti e qualcuno del vicinato che ha subito chiamato l'ambulanza mentre sul posto giungeva la pattuglia dei carabinieri coordinati dal maresciallo Eugenio Lampis. A nulla è però servito il tempestivo intervento dei medici dell'ambulanza che lo hanno trasportato d'urgenza all'ospedale Santissima Trinità di Cagliari dove il piccolo è spirato poco dopo. Aritmia cardiaca è stata la diagnosi dei medici e il colpo al cuore per il piccolo Simone Piano è risultato fatale gettando nello sgomento l'intera città incredula nell'apprendere la triste notizia.
IL DOLORE Ieri fino a tarda sera i genitori con i suoi due fratelli sono rimasti a vegliare la salma in ospedale. «L'avevo visto poco prima nel pomeriggio», ricorda Gabriella Ena, 60 anni, residente di fronte all'abitazione di Simone Piano, «e lo ricordo come un bambino vivace e gentile: non mancava mai di salutare tutti nel vicinato». La notizia della sua scomparsa ha sorpreso tutti. «Lo allenavo nella squadra di basket», ricorda affranto Roberto Dessì, allenatore e insegnante alla scuola media Pascoli dove Simone avrebbe dovuto iniziare a frequentare a settembre la seconda classe, «e mai aveva dato segni di disturbi fisici». Del resto per giocare a basket anche i piccoli atleti devono sottoporsi ad apposite visite mediche. «I risultati non hanno mai dato adito ad alcun sospetto», conferma Roberto Dessì, «del resto lo dimostrava ampiamente in campo con la sua vitalità, la grande capacità agonistica aggiunta alla modestia e altruismo nei confronti dei propri compagni di gioco e del suo allenatore».
GLI AMICI Già ieri sera la notizia aveva fatto il giro della città. «E dire che lo avevo visto giusto questo pomeriggio in bici», commenta sul profilo facebook del piccolo Simone, Alice Garau: «aveva sempre stampato il sorriso in viso». Nel vicinato di via Flumendosa ieri fino a tarda sera era un continuo via vai di persone e un fiume di commenti in attesa di poter riabbracciare i genitori per dare loro conforto. «Ho appreso di quanto accaduto poco fa», spiega Debora Deidda, dirimpettaia del piccolo Simone, «e ancora non riesco a capacitarmi». «Sono addolorato», commenta il sindaco Mario Puddu informato dell'accaduto dalla Polizia municipale, «perché la morte di un bambino di 11 anni è la tragedia più grande. Tutto il resto diventa inutile e insignificante».
Gian Luigi Pala

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