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L'unione sarda. Zona franca: in piazza

Assemblea convocata a Dorgali il 31 agosto con i sindaci della provincia

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DORGALI Il comitato pro zona franca di Dorgali, assieme a tutti i sindaci delle province di Nuoro e Ogliastra e ai cittadini che vorranno esserci, sabato prossimo dirà no al «tranello ferragostano sulla zona franca», parole usate dall'avvocato Francesco Scifo su facebook per definire la legge votata il 2 agosto scorso e con la quale il Consiglio regionale ha deliberato all'unanimità di istituire come punti franchi i sei porti sardi citati dalla legge 75 del 1998. «Più di 300 comuni sardi hanno invece deliberato la propria volontà di istituire un regime di zona franca integrale - spiega Maria Sagheddu, imprenditrice ed esponente del comitato dorgalese -. Si danno poi ai Comuni che vogliano entrare nel sistema 60 giorni di tempo per farne richiesta. Perliamo di trappola perché esiste già una chiara posizione espressa da più di 300 comuni e la volontà dei cittadini non va calpestata».
In via di definizione il programma della manifestazione, ma l'appuntamento principale è nella sala consiliare del comune dalle 10,30 alle 13,30 per un incontro dibattito a cui interverranno tra gli altri la dottoressa Maria Rosaria Randaccio e l'avvocato Francesco Scifo, i tecnici messisi a disposizione del movimento regionale pro zona franca.
«Zona franca - precisa Attilio Mulas, esponente del Comitato - non è aiuto di stato ma compensazione degli svantaggi dell'insularità. Va applicata a tutta l'isola e ne deve conseguire l'eliminazione delle accise sui carburanti, l'Iva dai beni di consumo, la riduzione della tassazione diretta».
Intanto è partita la raccolta di adesioni per il comitato. «Lo scopo - spiega Sagheddu - è rendere la gente ancor più consapevole di un diritto scritto da sessant'anni e che faticosamente stiamo attuando».
Pierfrancesco Lostia

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