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L'unione sarda. Igea, blitz dei carabinieri

Controlli su appalti, finanziamenti, furti e compravendite illecite Peculato, voto di scambio e turbativa d'asta: sindacalista indagato

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IGLESIAS Peculato, turbativa d'asta e voto di scambio. Una bufera giudiziaria si abbatte sull'Igea, l'azienda regionale che si occupa delle bonifiche e della gestione delle aree minerarie dismesse in tutta l'Isola. Un dipendente, l'autista Marco Tuveri di Carbonia, è finito sul registro degli indagati.
La Procura ipotizza reati gravissimi. Per questa ragione ieri mattina i carabinieri della Compagnia di Iglesias si sono presentati negli uffici della società, dove hanno sequestrato documenti e apparecchiature informatiche. All'operazione, coordinata dal capitano Nicola Pilia, hanno partecipato quaranta carabinieri. Sono stati coinvolti anche i militari di alcune stazioni dell'Arma del territorio. Venti automobili sono state utilizzate per trasportare tutto il materiale dalla sede dell'Igea di Campo Pisano agli uffici della Procura di Cagliari.
BLITZ DEI CARABINIERI L'operazione denominata “Geo&Geo” inizia alle otto di ieri mattina. I carabinieri si presentano davanti al cancello d'ingresso dell'Igea con un mandato emesso dalla Procura della Repubblica di Cagliari. Dopo qualche minuto inizia la perquisizione in tutti gli uffici dell'azienda, compresi quelli del direttore Enrico Bariosco e del presidente Battista Zurru. I militari fanno razzia di documenti, chiedono informazioni sui progetti e sulle consulenze esterne. Si informano sul patrimonio e sulla gestione delle attrezzature e sul parco macchine. Nel frattempo a Carbonia i carabinieri perquisiscono la casa di Marco Tuveri, sindacalista e dipendente dell'azienda il cui nome viene iscritto nel registro degli indagati. Durante i controlli a Campo Pisano vengono disattivate le linee telefoniche e i tecnici dell'Arma rimuovono anche un server internet aziendale. Le forze dell'ordine portano via numerosi computer, chiavette usb e hard disk portatili.
I DOCUMENTI I carabinieri prelevano anche decine di faldoni contenenti documenti sui vari cantieri di lavoro controllati dall'Igea in tutta la Sardegna, dall'Argentiera a Montevecchio, da Lula a Gadoni. Le perquisizioni non si limitano agli uffici di Campo Pisano. Gli uomini dell'Arma controllano i siti dell'Igea a Monte Agruxau, Acquaresi, San Giovanni Miniera e infine nell'ex mensa di Masua dove recuperano alcune taniche di gasolio. I militari si presentano anche in via Monteverdi negli uffici del Parco Geominerario. L'ente, difeso dall'avvocato Massimo Melis su indicazione del commissario Antonio Granara, è finito sotto inchiesta per presunti reati commessi in data anteriore e prossima all'agosto 2013. Sono stati sequestrati documenti relativi alla gestione degli appalti, all'affidamento di consulenze esterne e ai contributi economici elargiti dal Geoparco a enti e associazioni culturali.
I REATI CONTESTATI La Procura indaga su peculato, turbativa d'asta e voto di scambio (in occasione delle ultime elezioni amministrative per il rinnovo del Consiglio comunale di Iglesias). Sotto la lente degli inquirenti c'è l'uso dei mezzi aziendali dell'Igea e la gestione delle scorte di carburante. Controlli anche sulla vendita di macchinari, attrezzature e materiali da cantiere.
Francesco Pintore

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