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L'unione sarda. Primarie, Sel sale sull'Aventino

Michele Piras: riaprire i termini ora è un grave errore

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Il centrosinistra in subbuglio aspetta il 2 settembre per il deposito delle firme, ma la riapertura dei termini per la presentazione delle candidature alle primarie non convince tutti. Da Sel, con il deputato Michele Piras, arrivano bordate contro l'iniziativa del segretario Pd Silvio Lai: «Rischiamo di infilarci in un vicolo cieco», dice il leader vendoliano. «Di certo il candidato o la candidata che avrà la legittimazione delle consultazioni della base avrà il suo bel da fare per tenere unita la coalizione».
L'AFFONDO Piras contesta il metodo: «Che cosa diranno il 2 settembre a Roberto Deriu, che 5 mila firme le ha raccolte ad agosto? Forse che per partecipare bastava raccoglierne meno?». Da Sel arriva una conferma: «Il 29 settembre, giorno delle primarie, andremo al mare», conclude. «Avremmo gradito che dal Pd fosse arrivato l'impulso a un cambiamento vero, in un momento in cui il gradimento dei leader è ai minimi storici. Invece che cosa accade? I candidati sono pluridecorati dirigenti di partito». La settimana prossima Sel riunirà la direzione: «Prenderemo decisioni. Il rischio è che il centrosinistra non entusiasmi gli elettori. Il Pd sa che questa è la strada maestra per la sconfitta?». Sel vede di buon occhio l'apertura all'area sovranista.
SALTA IL TAVOLO A proposito: l'apertura al Partito dei Sardi e, soprattutto, al Psd'Az fatta dal segretario dell'Upc Enrico Piras non è stata ben digerita da alcune frange del Pd e dai Rossomori. Tanto che sembra destinato a saltare il tavolo dell'alleanza convocato per oggi. Così il segretario di Rossomori Salvatore Melis: «Dobbiamo rafforzarci a sinistra, non a destra, e puntare alla valorizzazione di quei partiti che fanno da argine alla fuga di consenso».
LE ALTRE FORZE Intanto la direzione del Centro democratico ha fatto un passo indietro, scegliendo «di rinunciare alla presentazione di qualsiasi candidatura alle primarie». L'Upc difende le scelte di Silvio Lai: «Prendiamo atto, con soddisfazione, della sua iniziativa e auspichiamo che si riapra il dibattito all'interno della coalizione, dove anche gli altri partiti e movimenti possano esprimere un candidato».
I DEM Dal Pd, per voce del responsabile della segreteria regionale Franco Marras, c'è l'invito ad abbassare i toni: «Faccio un richiamo alla serenità. Il segretario del Pd ha affermato con chiarezza che le primarie di coalizione si devono svolgere come stabilito e che non ci sono cambiamenti da fare sulle regole stabilite», scrive in un comunicato. «La dichiarazione fatta va nella direzione di consentire la partecipazione di coloro che intendano candidarsi presentando le firme necessarie il 2 settembre, andando incontro alla richiesta di alcuni importanti partiti della coalizione da Sel a Idv passando per Upc e Cd. In questo non c'è niente che stravolga le primarie che devono avere la massima partecipazione possibile e tenere unita la coalizione». Quindi una stoccata rivolta a Caterina Pes (che sostenne Veltroni, teorico dell'autosufficienza del partito) e Francesco Sanna (candidato alle Politiche pur avendo perso le primarie nel Sulcis): «Capisco che sia contrario a questo chi ha inseguito il mito dell'autosufficienza del Pd, ma ad altri che fanno richiami al rispetto delle regole serve avere le carte e la coscienza a posto».
SOVRANISTI Intanto Paolo Maninchedda e Franciscu Sedda hanno scritto una lettera-manifesto a 380 imprenditori: «La Sardegna può essere uno Stato europeo con incrementi di sviluppo apprezzabili».
Lorenzo Piras

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