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L'unione sarda. Sono tanti e spendono molto, l'Isola chiama i turisti russi

Presentati gli eventi coordinati dall'ambasciata di Mosca

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Ormai sono in tanti a esserne convinti: la Russia può rappresentare un nuovo Eldorado per le aziende sarde, soprattutto per quelle che operano nei settori del turismo, dell'immobiliare e dell'agroalimentare. I giovani imprenditori di Confindustria Sardegna non hanno dubbi: i prossimi 12 mesi, in occasione dell'anno “Incrociato del turismo Italia-Russia”, rappresentano un'opportunità. Un anno in cui l'ambasciata italiana a Mosca coordinerà un programma di eventi promozionali sulle diverse offerta delle imprese italiane, quindi anche sarde.
«Un'azienda che entra nel mercato russo può dire di aver fatto 6 al Superenalotto», afferma Giuseppe Soffietti, presidente dei giovani industriali sardi. I numeri parlano chiaro: dal 2008 al 2012, il flusso di turisti russi nel nostro Paese ha registrato un aumento medio annuo del 25,2% (il doppio rispetto ai cinesi). Non solo, i turisti russi in Italia spendono molto. La spesa giornaliera pro capite, nel 2012, è stata, infatti, di 150 euro, una cifra seconda soltanto ai 188 euro dei giapponesi, ma superiore ai 143 euro degli svizzeri e ai 128 euro degli americani. «Riuscire a portare turisti russi in Sardegna è fondamentale», spiega Soffietti. «Se riusciamo a garantire servizi adeguati e un'offerta competitiva, allora possiamo attrarre i loro investimenti anche nell'immobiliare. In questo modo», sottolinea, «facciamo ripartire il turismo e l'edilizia».
Per chi, invece, decide di esportare i propri prodotti in Russia, data la complessità delle normative, «è necessaria l'assistenza di un professionista del luogo, magari un italiano lì residente», conclude Enzo Marongiu, primo segretario dell'ufficio economico dell'ambasciata italiana a Mosca. (ma. mad.)

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