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L'unione sarda. Meridiana vola via da Cagliari

La compagnia diserta anche l'ultimo bando. Sindacati sul piede di guerra. Cappellacci deluso

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Dopo Alghero è la volta di Cagliari. Meridiana abbandona anche lo scalo di Elmas e lascia le due rotte della continuità territoriale nelle mani di Alitalia e della New Livingston. Sono queste le due compagnie che hanno presentato le offerte sul capoluogo: la prima sia per Roma che Milano, la seconda solo per la capitale, nel rispetto del copione già visto sugli altri scali sardi. Un verdetto, giunto ieri a conclusione dell'ultimo bando di gara, che spazza via gli spiragli di ottimismo che si erano aperti mercoledì con la conferma della partecipazione della compagnia dell'Aga Khan su Olbia. Disertare il bando su Cagliari, per la gran parte degli osservatori, non era, insomma, una mossa così prevedibile, anche perché considerata controproducente da chi l'avesse messa in atto. E l'interesse mostrato dalla presenza di Alitalia su tutte le rotte e del nuovo vettore Livingston per Roma sembrano proprio confermare che i bandi e i voli protetti fanno gola a più di un vettore.
LO SCENARIO Ora però il timore che Meridiana scompaia dai cieli della continuità territoriale affiora di nuovo, soprattutto nelle parole dei sindacati, dal momento che sullo scalo gallurese il vettore sardo dovrà vedersela con gli altri due concorrenti, Alitalia in primis. «Anche su Olbia bisogna vedere come va a finire - dice Franco Monaco, segretario della Filt Cgil - qui la società ha la sua base e noi ci auguriamo che riesca a far valere il suo vantaggio ma è chiaro che la gara sarà molto competitiva. La verità è che ogni nostra ottimistica aspettativa è andata delusa e l'abbandono di entrambe le rotte di Cagliari accentua le nostre preoccupazioni per l'occupazione e il futuro della stessa compagnia».
Mentre Alitalia conferma le previsioni della vigilia, che davano l'ex compagnia di bandiera interessata ad accaparrarsi tutte le rotte della continuità territoriale, gli obiettivi di Meridiana sembrano andare in tutt'altra direzione, verso la conferma di quel piano di smantellamento della Sardegna dal suo orizzonte di viaggio. Se dall'ufficio stampa olbiese rinviano ogni commento a fine gara, fonti molto vicine alla compagnia fanno sapere che, «compatibilmente con il piano di ritrutturazione, l'Isola continuerà ad essere presente nel core business di Meridiana e il fatto di aver concentrato tutti gli sforzi su Olbia lo dimostra». Ma tant'è: la scelta di Meridiana - che tra l'altro attende l'esito del ricorso al Tar per il 18 settembre - tiene sicuramente conto del legame con Geasar, la società di gestione del Costa Smeralda controllata dallo stesso vettore. Su Cagliari il discorso cambia, soprattutto sotto il profilo dei costi, tanto che nel mirino delle proteste sono finiti più volti gli aiuti alla low cost Ryanair.
REGIONE Con le offerte di ieri la procedura per l'assegnazione delle rotte protette entra nel vivo: saranno costituite le commissioni di gara e verificate le proposte dei vettori alla luce dei requisiti dei bandi. Il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, pensa ai sardi sottolineando che «ora vogliamo fare presto per dare certezza sui voli in continuità territoriale». Ma qualcosa la dice anche su Meridiana. «Come ho salutato con favore la sua partecipazione al bando per Olbia - ha detto il governatore - e il suo continuare a volare sui cieli della Sardegna, ora sono molto dispiaciuto che abbia deciso di non giocare la sfida su Cagliari e Alghero. Lo ritengo un errore strategico che non rientra in quella definizione di compagnia aerea della Sardegna, interessata a presidiare tutti i territori». Un'assenza che, secondo Cappellacci, «è la punta di un iceberg di una gestione non proficua per la compagnia e i sardi».
Carla Raggio

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