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L'unione sarda. Nuove assunzioni all'Ente Foreste, l'assessore frena

Polemiche sulla proposta del Pdl

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Altri mille forestali assunti in pianta stabile contro gli incendi e calamità varie? Sì, ma rispettando le regole in materia. Lo sostiene l'assessore regionale all'Ambiente, Andrea Biancareddu, intervenendo su una proposta di modifica della legge istitutiva dell'Ente Foreste. La condivide ma frena: è finalizzata, dice, ad una complessiva riorganizzazione della struttura che assicuri «maggiore efficienza ed operatività anche nella lotta agli incendi». Ma, precisa, «ogni eventuale modifica deve avvenire nel rispetto rigoroso delle leggi e delle disposizioni che regolano la materia». Inoltre non si può prescindere da un approfondito confronto con i rappresentanti istituzionali e dei lavoratori - è detto in una nota - al quale l'assessore si è sempre dichiarato disponibile. L'esponente della Giunta sottolinea inoltre «che una concreta ipotesi che integra alcune delle richieste avanzate in questi anni per migliorare la produttività dell'Ente foreste consiste nella predisposizione di un disegno di legge la cui proposta, attualmente, l'assessorato sta elaborando di concerto con i rappresentanti dell'Ente Foreste». Nei giorni scorsi Angelo Stochino, Pietro Pittalis e Antonello Peru, consiglieri regionali del Pdl, avevano lanciato un appello a tutto il Consiglio regionale chiedendo urgentemente la modifica della legge istitutiva dell'Ente Foreste, prevedendo l'assunzione del personale stagionale con un costo complessivo di 12 milioni di euro. «Gli incendi di quest'estate rendono urgente e indispensabile introdurre in organico i 930 operatori semestrali che andrebbero stabilizzati per l'intero anno, superando il confine fra dipendenti continui e discontinui».
Su questa ipotesi ha preso posizione la direzione regionale di «Fermare il declino», il movimento fondato da Oscar Giannino. «Desta sconcerto la richiesta», spiega una nota, «di procedere , modificando la legge , all'assunzione di ben 930 forestali. I problemi del paese non sono quelli di riempire le pubbliche amministrazioni con altre assunzioni spesso clientelare». In conclusione: «Qui invece di rivoluzione liberale ci sembra si parli solo di rivoluzione forestale».

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