Partecipa a labarbagia.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

L'unione sarda. Democratici e Sel ai ferri corti, la coalizione rischia di spaccarsi

Lilli Pruna incontra Michela Murgia: «Progetto interessante»

Condividi su:

Luciano Uras punzecchia il Pd, Silvio Lai, con la moderazione che ne contraddistingue l'azione politica, risponde in punta di fioretto, ma fatto sta che a due giorni dalla scadenza dei termini per la presentazione delle firme a sostegno delle candidature alle primarie, il centrosinistra è in preda alle convulsioni.
IL POST E ad accrescere la confusione, ieri è arrivato il post su Facebook di Lilli Pruna, esponente di spicco di Sel e potenziale candidata alle regionali di febbraio. Pruna ha incontrato Michela Murgia, candidata alla carica di governatore con Progres, al momento l'unica novità della politica sarda. Sintetico, eppure ricco di significato, il post della professoressa: «Una bella serata a Cabras, a casa di Michela Murgia, ad ascoltare e conoscere il loro progetto per la Sardegna. Le donne sanno trovare il modo e il tempo per guardarsi negli occhi e ragionare insieme. Peccato che gli uomini non sappiano fare altrettanto». Che cosa è andata a fare a Cabras Lilli Pruna? L'ha spinta solo la curiosità o l'intenzione di approfondire l'ipotesi di un percorso comune tra Progres e Sel? La risposta l'avremo, forse, nei prossimi giorni.
L'AFFONDO L'altro ieri Uras ha confermato lo scetticismo di Sel nei confronti delle primarie, già esternato dal deputato Michele Piras («il 29 settembre andrò al mare»), che le ha declassate a semplice consultazione interna del Pd. Non solo. Per Uras pesano come un macigno le larghe intese, che costringono Pd e Pdl a sedere sugli stessi banchi del governo. «Prima il programma poi, se servono, le primarie per scegliere il miglior interprete del progetto comune», ha scritto Uras. «Il centrosinistra cambia pelle e non appare più l'alleanza di un tempo, trafitto com'è dalla maggioranza romana delle grandi intese. Non si può fare finta che nulla sia successo. Si sono messe da parte le carte d'intenti sottoscritte solennemente nel corso delle primarie nazionali, e si è prodotto il governo condizionato dalle vicende del leader della destra italiana. Una verità scomoda che però pesa. Per questa ragione il Pd prenda atto della esigenza di costruire una alleanza coesa partendo dalle ragioni di un programma comune, e si faccia carico di convocare tutte le forze disponibili a discutere e condividere programmi, strategie ed esiti di governo. Ha il dovere di farlo per non consegnare alla destra più conservatrice, maschilista, pasticciona e incapace che la Sardegna abbia mai conosciuto. Per le primarie c'è tempo».
A PIENO REGIME È un dettaglio di non poco conto, però, che la macchina delle primarie abbia preso una velocità tale che fermarla sarebbe impossibile. Ieri, Francesca Barracciu era a Alghero dove i suoi sostenitori hanno attivato i banchetti per la raccolta delle firme. E il candidato indipendente Andrea Murgia ha annunciato di «aver raggiunto e abbondantemente superato in tutte le province il numero di firme stabilito dal regolamento». Ieri sera i moduli sono stati consegnati in via Emilia. «Ogni firma è un carico di responsabilità che portiamo dentro questo progetto collettivo», ha detto Murgia. «Ogni firma è un piccolo segnale per coloro che hanno distrutto il progetto di sviluppo della Sardegna». Murgia si presenterà agli elettori delle primarie oggi alle 18.30 a Cagliari, all'Holiday Inn di viale Umberto Ticca.
LO SCENARIO Eppure il rischio che le primarie finiscano per isolare il Pd c'è. E lo coglie anche Silvio Lai: «Ma il numero degli elettori che vi parteciperanno certificherà la validità della consultazione». Come dire: se vanno a votare centomila persone, hai voglia a dire che sono primarie del Pd. Gli alleati dovranno tenerle in debito conto.
Ivan Paone

Condividi su:

Seguici su Facebook