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L'unione sarda. Kyenge, giallo sulla rinuncia

Sarà il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri ad accogliere il Santo Padre Mistero sui motivi della sostituzione, si sospetta che abbiano inciso le polemiche

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Non sarà Cécile Kyenge ad accogliere Papa Francesco, il prossimo 22 settembre a Cagliari. È stato l'arcivescovo Arrigo Miglio a ufficializzare che il ministro designato a rappresentare il Governo in occasione di questa visita apostolica sarà Anna Maria Cancellieri, responsabile del dicastero della Giustizia e già Ministro degli Interni nel Governo Monti. Un'ipotesi - quella del ministro per l'Integrazione - maturata subito dopo il blitz di Papa Francesco a Lampedusa, una visita-lampo nel segno della solidarietà e della vicinanza al mondo dell'immigrazione.
IL SINDACO ZEDDA Dura la presa di posizione del sindaco di Cagliari, Massimo Zedda: «La presenza del ministro Kyenge a Cagliari non era stata ancora neanche comunicata ufficialmente. Voglio pensare che la sua assenza sia dovuta a altri motivi e non come leggo sulla stampa alle polemiche sollevate per la sua possibile presenza. Polemiche che ci sono state anche da parte di esponenti politici ma che non sono degne di considerazione».
LA PRECISAZIONE La designazione della Kyenge, come quella della Cancellieri - si tiene a precisare negli ambienti ecclesiali cagliaritani - è una scelta tutta interna ai palazzi della politica che nulla ha a che vedere con il programma della giornata cagliaritana di Papa Bergoglio. Una scaletta fittissima di appuntamenti che è stata illustrata dall'Arcivescovo di Cagliari, Arrigo Miglio, nella sede del Comitato di Accoglienza, in una sorta di assemblea plenaria con tutti i soggetti istituzionali coinvolti dall'evento del prossimo 22 settembre.
L'AGENDA Un programma che non di discosta dalla bozza già sottoposta al Papa nei giorni successivi all'annuncio del Pellegrinaggio alla basilica di Bonaria. Confermati gli impegni mattutini. L'aereo papale atterrerà all'aeroporto militare di Elmas alle 8,15. Nessun discorso ufficiale, il saluto alle poche autorità previste dallo scarno protocollo, quindi il trasferimento verso il centro città per il primo incontro, nel Largo Carlo Felice, con il mondo del lavoro.
PAPAMOBILE Su un'auto scoperta Bergoglio arriverà a Bonaria per la celebrazione eucaristica che inizierà alle 10,30 e si concluderà con la recita dell'Angelus. Al suo arrivo al Colle dei Mercedari, prima della Messa, è previsto il saluto del presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e del sindaco di Cagliari, Massimo Zedda. Assieme a tutti i Vescovi della Sardegna il Papa consumerà un pranzo frugale e veloce. Nessuna “siesta” e subito in movimento per una densissima serata.
IL TRASFERIMENTO Dal Seminario, diretto verso la Cattedrale, il corteo papale effettuerà una sosta davanti al Santuario di Sant'Ignazio da Laconi: in una prima stesura del programma, era prevista una visita del Papa alla comunità francescana. I frati - schierati all'ingresso del Convento - dovranno invece accontentarsi di un breve saluto al Papa gesuita che ha scelto il nome del Poverello d'Assisi.
CON GLI ULTIMI In Duomo l'incontro con i poveri e i volontari della Caritas diocesana, quindi Francesco saluterà una decina di detenuti del carcere di Buoncammino con il loro cappellano, padre Massimiliano Sira, e alcuni ragazzi dell'Istituto Minorile di Quartucciu, accompagnati da una rappresentanza degli agenti di Polizia Penitenziaria.
I CONFRATELLI Da Castello all'abbraccio con i suoi confratelli gesuiti nella Facoltà Teologica di via Sanjust: previsti i saluti del preside, padre Maurizio Teani, e dei due rettori degli Atenei di Cagliari e Sassari, Giovanni Melis e Attilio Mastino.
TRA LA GENTE Ancora un bagno di folla prima della chiusura della giornata, nuovamente nel Largo Carlo Felice, per l'abbraccio con i giovani, tappa che sarà naturale completamento della recente Giornata Mondiale della Gioventù, a Rio de Janeiro, alla quale ha partecipato anche una delegazione della Diocesi di Cagliari. L'aereo papale dovrebbe ripartire per Roma alle 18,30 ma non si possono escludere dei “fuori programma”, ai quali questo Papa ci ha abituato, che potrebbero dilatare i tempi e apportare ulteriori modifiche.
L'ATTESA Con l'ufficializzazione del programma, l'attesa per la venuta di Francesco entra, adesso, nella sua fase più vera e autentica: quella spirituale e più marcatamente ecclesiale. In ogni parrocchia, al termine delle Messe, già si recita una preghiera, composta dall'arcivescovo, dedicata all'evento.
Paolo Matta

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