Partecipa a labarbagia.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

L'unione sarda. Casi di scabbia, rientra l'emergenza nella Residenza sanitaria Randazzo

Guariti i quattro pazienti, via alla profilassi per dipendenti e familiari

Condividi su:

SELARGIUS Tre sono già guariti, per il quarto paziente della Residenza sanitaria assistenziale di Su Planu, a Selargius, contagiato dalla scabbia, bisognerà attendere ancora ventiquattro ore. Solo allora l'infezione provocata da un acaro potrà dirsi definitivamente debellata all'interno della struttura sanitaria di via Monte Marmolada. Così domani l'emergenza - lo ha assicurato il direttore della Rsa “Stefania Randazzo”, Paolo Cardia - potrà essere dichiarata assolutamente sconfitta e il terzo piano del centro assistenziale sarà riaperto e potrà ricevere nuovi ospiti.
IL DIRETTORE «In effetti - precisa Cardia - il cosiddetto nucleo terzo non è mai stato chiuso, abbiamo avuto maggiori accortezze per contenere il fenomeno ed è stato necessario mettere in atto la profilassi per curare i quattro pazienti rimasti infettati dalla scabbia. Un intervento sanitario che ha interessato non soltanto i nostri malati ma anche i parenti e il personale». Una disposizione obbligatoria per evitare che il contagio possa espandersi e coinvolgere un numero maggiore di persone. In particolare nel nucleo terzo che ospita oggi sei malati e che viene normalmente utilizzato per il ricovero dei pazienti in coma provenienti dagli ospedali e dalle varie Rianimazioni.
LA TERAPIA «Il dermatologo sta seguendo i nostri pazienti da diversi giorni e ha dato disposizioni perché anche tutte le altre persone che hanno avuto contatti con i quattro infettati si sottoponessero alla profilassi prevista dalla legge, che evidentemente in una comunità come la nostra deve essere rispettata col massimo rigore», avverte il direttore della “Stefania Randazzo”. «Purtroppo tra i familiari dei pazienti, e non solo di quelli del nucleo terzo, c'è stata parecchia preoccupazione e anche ieri siamo stati subissati di telefonate. A tutti, anche per via delle voci incontrollate che di volta in volta facevano crescere il numero delle persone colpite dalla scabbia, diventate addirittura più di venti, abbiamo dovuto spiegare che non esisteva alcun allarme ma che tutto era assolutamente sotto controllo anche per l'intervento immediato del Dipartimento di Igiene e sanità di Cagliari», ricorda Paolo Cardia. «Siamo stati prontamente informati dalla Rsa dei quattro casi di scabbia e solo di questi siamo a conoscenza», dice Giorgio Carlo Steri, direttore del Dipartimento della Asl 8, smentendo così l'esistenza di altri focolai negli ospedali cagliaritani. «Noi, per lo meno, non abbiamo riscontri e sarebbe piuttosto grave se non fossimo stati coinvolti. Ripeto, la segnalazione riguarda solo i quattro pazienti della struttura sanitaria di Selargius».
I SINTOMI L'allarme era scattato giovedì scorso, quando un primo paziente ricoverato al terzo piano della struttura di Su Planu aveva avvertito i primi sintomi. L'acaro aveva fatto la sua comparsa (si parla di una persona trasferita alla Rsa da un ospedale di Cagliari) e già venerdì i casi era diventati quattro, tanto da far scattare la profilassi di legge per fermare il diffondersi della malattia, insidiosa e particolarmente contagiosa, anche se facile da debellare se affrontata per tempo e con la giusta profilassi.
Andrea Piras

Condividi su:

Seguici su Facebook