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La nuova sardegna. Violenza sulle donne ancora in aumento La politica dice basta

Negli ultimi tre anni ben 2.089 vittime hanno chiesto aiuto L’assessore: «I finanziamenti non perderanno un solo euro»

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CAGLIARI Nell’ultimo triennio 2.089 donne sarde si sono rivolte ai servizi antiviolenza accompagnate da 451 figli minorenni, mentre i soli centri antiviolenza hanno accolto 1890 vittime. Sono alcuni dei dati diffusi ieri nel corso di una conferenza stampa, convocata a Cagliari dall’assessore regionale Simona De Francisci per presentare le iniziative di sensibilizzazione organizzate dalla Regione e dall’associazione Donna Ceteris dal 19 al 26 novembre in occasione della settimana contro la violenza sulle donne. La manifestazione, il cui slogan sarà «Dall’abuso ai minori alla violenza sulle donne, combattiamo il silenzio», prevede gazebo informativi, una serata in musica ma anche seminari rivolti agli studenti delle scuole secondarie e un video di sensibilizzazione che verrà trasmesso sui monitor dei bus. I dati descrivono un fenomeno in crescita. Quest’anno al solo centro Donna Ceteris si sono rivolte 189 maltrattate, a fronte delle 110 dello scorso anno. Le vittime hanno prevalentemente tra i 31 e i 40 anni, sono sposate e madri di figli piccoli e generalmente sono casalinghe. I maltrattanti sono prevalentemente mariti tra i 31 e i 40 anni, con la licenza di scuola media e spesso operai. «Ma il problema è assolutamente trasversale – ha spiegato Silvana Maniscalco dell’associazione Donna Ceteris – dato che si sono rivolte a noi mogli di professionisti benestanti e di uomini impegnati nella società ad alti livelli». «Dal 2009 a oggi abbiamo stanziato circa 6 milioni di euro su questo fronte», ha precisato l’assessore alla Sanità e politiche sociali Simona De Francisci, sostenendo di non voler ridurre di un euro i fondi destinati ai centri anti violenza. Il programma organizzato dalla Regione si inserisce all'interno della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne fissata per il 25 novembre dall'assemblea generale per le Nazioni Uniti. Coinvolge piazze,scuole, 200 mezzi del Ctm di Cagliari guidati da 554 autisti di cui solo 2 donne, manderanno in onda per tutta la settimana un video sul tema attraverso il webus. Il 20 si parlerà di cyberpersecutori al Liceo Siotto di Cagliari. Ma sono previste iniziative anche per gli studenti del Levi di Quartu e dell'Alfieri saranno coinvolti una serie di gazebo informativi saranno sistemati nei quattro mercati di “Campagna Amica”. Il 24 l'iniziativa si sposterà a a Serdiana, con una serata dispettacoli e degustazioni. Iperpan distribuirà sacchetti delpane con uno slogan antiviolenza e destinerà il 20 per cento del ricavato ai centri antiviolenza istituiti dalla Regione. «In Italia ogni due giorni viene uccisa una donna, lo scorso anno una una ogni tre giorni», ha affermato Silvana Maniscalco – ma la violenza è anche psicologica e passa anche attraverso il controllo perfino dell'abbigliamento da parte del partner. Per questo occorre trovare nuove strategie di sicurezza e questo non può essere compito dei centri antiviolenza». Un anno fa l'assessorato regionale alla Sanità e assistenza sociale ha firmato un protocollo di intesa che mette in rete tutti i soggetti interessati al fenomeno. «E questa campagna che noi sosteniamo coinvolge tutta la comunità», ha sottolineato Simona De Francisci. Al programma messo a punto dalla Regione partecipano, oltre che Donna Ceteris, anche dieci Lions club. «E’ quanto mai necessario – ha dichiarato Gianna Meloni, presidente del Lions Villanova di Cagliari – tenere alta l'attenzione sul dramma e combattere il silenzio. Purtroppo sono ancora tante le donne che non denunciano i loro persecutori». La situazione è drammatica e c’è ancora molto lavoro da fare, soprattutto nel campo della sensibilizzazione. Ieri l’assessore De Francisci ha colto l’attenzione per assumere una posizione politica molto rigida per quanto riguarda i centri antiviolenza. In epoca di spending review c’era chi stava pensando a un taglio anche in questo campo, ma l’assessore ha tuonato: «Non perderemo neanche un euro».

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