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L'unione sarda. Le guide: alt agli escursionisti fai-da-te

BARBAGIA. Turisti incauti e troppi incidenti in Supramonte, da Oliena e Orgosolo parte un appello

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NUORO Sono oltre settanta le guide ambientali che da anni operano nella vasta area del Supramonte. Molti di loro sono stati dei veri pionieri avviando più di venti anni fa un'impresa che ha dato continuità e professionalità all'iniziale passione per il territorio. Quella interna, silenziosa, rispettosa dell'ambiente. Un'area marginale ma ricchissima di endemismi, di una bellezza da levare il fiato e capace di catturare proseliti ad ogni visita. Chiedono di contare di più nelle politiche turistiche del territorio, anche perché con il loro supporto verrebbero meno tanti di quei problemi, troppe volte anche sfociati in assurde tragedie, che hanno visto protagonisti gli escursionisti fai da te. Le storie di turisti che vogliano raggiungere Tiscali o altre vette con le infradito senza alcuna riserva d'acqua non sono leggende ma la triste realtà che si ripete in ogni stagione.
Quando va bene per recuperarli si mette in moto una costosissima macchina del soccorso con dispiegamento di uomini e mezzi che coinvolge vigili del fuoco, soccorso alpino e tanti altri volontari. Spesso con l'utilizzo degli elicotteri e gli inevitabili costi alle stelle che ricadono sulla comunità. «Il problema è che non è mai stata pubblicizzata nei modi opportuni la figura della guida. Spesso purtroppo non sanno nemmeno che esistiamo», racconta Fabrizio Caggiari, 38 anni di Oliena, titolare della società Sardegna Nascosta, che da quasi quattro lustri accompagna turisti di ogni latitudine. «La passione e la voglia di non sentirci arrivati ci spinge a migliorarci e ad essere sempre più professionali. Io per esempio, ma tanti altri come, me in questi anni ho seguito ben 14 corsi. Tutti percorsi mirati per migliorare le conoscenze poi da trasmettere ai visitatori. Noi dobbiamo essere per il turista una garanzia e il valore aggiunto. Dobbiamo offrire conoscenza del territorio ed emozioni. Quelle di un racconto, di una storia particolare, di un fiore che possono ammirare solo qua. Insomma esperienze uniche da riassaporare».
Natura ed emozioni, ma nessuna improvvisazione. Perché in montagna ci si va preparati e consapevoli di quello che si deve affrontare in un'escursione. «Il turista accompagnato e coccolato è al sicuro, questo è un dato di fatto», aggiunge Caggiari, che ha la buona abitudine di inviare ai suoi clienti una mail con il programma della giornata arricchito da una scheda tecnica. Una sorta di vademecum su come comportarsi sul Supramonte, che scarpe utilizzare, che zaino portarsi dietro e il grado di difficoltà del percorso. «Dobbiamo lavorare per offrire ai visitatori una vacanza straordinaria, consapevoli che prima o poi torneranno», conclude la guida.
Un altro esperto e grandissimo conoscitore del territorio è Gino Dore di Orgosolo, che da anni gestisce il Camping alle pendici del Supramonte. Un'impresa multifunzionale che oltre alle escursioni tra le perle della zona come Monte Novu San Giovanni, offre all'utenza il classico pranzo con i pastori, e la possibilità di pernottare nelle tende, negli attrezzati spazi per i camper e nei pinnettos con vista piscina. Un'attenzione anche per i bambini con un parco giochi in mezzo al bosco. «Siamo noi gli ambasciatori del territorio che ne conosciamo i segreti e li rendiamo fruibili - spiega Dore - il nostro patrimonio è la storia, l'ambiente e la cultura. Non ci rimane che valorizzarli nelle maniere più opportune possibilmente accompagnando i visitatori in sicurezza».
Luca Urgu

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