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L'unione sarda. Caro-traghetti? «Noi no»

Tirrenia si difende: la nuova gestione ha cambiato navi e servizi «Non siamo affossatori del turismo, tariffe agevolate per i sardi»

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Caro traghetti? La parola alla difesa: «Non è colpa nostra», dicono alla Tirrenia. Presa di mira da esternazioni a raffica di politici e non, inseguita dalle maledizioni di anni di traversate costose e disastrate, la compagnia reagisce di botto: non siamo il killer del turismo sardo.
COMANDI «Il rincaro risale al biennio 2009-2011, quando la gestione era statale». Altra gente al timone, aggiungono: allora il rincaro del carburante del 113 per cento fu fatto pagare ai passeggeri, regalo di un carrozzone parastatale che parlava da decenni solo in napoletano. Bravo a pigiare sardi e turisti in vecchie carrette del mare e a battere cassa a fine anno chiedendo allo Stato di ripianare deficit colossali.
«Qui, da un anno è cambiato tutto, la proprietà, i soci, le navi, i servizi a bordo. Purtroppo ci vengono ancora addossate colpe retroattive». Il passato non passa. «Prima o poi però i fatti ci daranno ragione», così parla Silvia Marongiu, responsabile della ufficio-comunicazione della compagnia.
AUTUNNO I fatti, allora. «Cominciamo con la promozione che parte proprio oggi, esempio di come la Tirrenia vuole venire incontro ai sardi che sono il nostro core business». Dal 16 settembre fino alla fine di ottobre un biglietto andata e ritorno in cabina, auto al seguito e cena pagata al prezzo di 123 euro.
Il secondo passeggero ne paga cento, così il terzo, etc. (i bambini sotto i 12 anni no). «Una agevolazione della nuova Tirrenia e voglio sottolineare nuova», aggiunge Marongiu, «che si allarga anche a Meridiana». In sostanza chi acquista dal 3 al 16 settembre un volo per Olbia e Cagliari può anche beneficiare della tariffa speciale per la nave. «Anche questa è una novità: la collaborazione col vettore aereo l'abbiamo pensata perché crediamo nel fare sistema rispetto alla frammentazione e alla contrapposizione».
TARIFFE Basterà per far digerire i bocconi amari? Venire in Sardegna costa sempre un occhio della testa con auto e famiglia al seguito: un salasso che porta la compagnia di navigazione sul banco degli imputati.
Sul sito della compagnia (azzurro e giallo, simili a quello di Ryanair) campeggiano offerte speciali, ma siamo sempre sull'ordine dei 150 euro (Cagliari-Civitavecchia con auto), altrettanti per il ritorno.
«Le tariffe applicate sono stabilite dalla convenzione col ministero, entro le quali la compagnia è tenuta a rimanere», aggiunge Marongiu, convinta che «in questi primi dodici mesi sono aumentati i residenti che hanno scelto Tirrenia non solo perché hanno tariffe agevolate ma anche perché hanno apprezzato il cambiamento e la qualità dei servizi».
CARRETTE La flotta è stata completamente rinnovata: cinque vecchie navi sono state rottamate, sostituite con tre nuove dell'ultima generazione. «Tutte quelle in servizio hanno meno di dieci anni». A bordo sono state realizzate «aree per bambini, nuova ristorazione, perfino cabine dedicate agli animali». Quanto al personale è stato «avviato il progetto ForMare per coinvolgere i giovani sardi in un'attività di scuola lavoro: quest'anno sono stati già 450». Un anno e un mese fa la Tirrenia ha cambiato proprietà. Lo Stato l'ha dismessa e sul ponte di comando è salita la Cin, Compagnia italiana di navigazione: 40 per cento Moby Lines, il resto fondi di investimento, Ettore Morace è l'amministratore delegato. Per fine mese è annunciato il bilancio-passeggeri della prima stagione estiva. Allora parleranno i numeri.
Antonio Martis

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