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L'unione sarda. Alta tensione tra Psd'Az e Udc

Sanna: Oppi attende da Roma l'ok per staccare la spina

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Acque agitate in maggioranza e non solo per la scelta di procedere con uno o due mesi di esercizio provvisorio a inizio 2013. I rapporti (ufficialmente) restano saldi, ma sotto la cenere covano malcontento, strategie e aspirazioni non sempre comuni tra gli alleati. Ieri, nel giorno della conferma a segretario nazionale di Giovanni Colli, il Psd'Az ha acceso la miccia della tensione con l'Udc. Polemica non casuale. Così il leader dei Quattro mori Giacomo Sanna: «Oppi rinvia le sue dimissioni perché sta aspettando da Casini indicazioni sull'eventualità di far terminare la legislatura subito per andare al voto anticipato con Lombardia, Lazio e Molise a marzo».
L'AFFONDO Poi ci sono i boatos , che aggiungono alla frustata sardista un altro particolare che, tuttavia, va atteso alla prova dei fatti. Il leader Udc staccherebbe la spina all'esecutivo Cappellacci nel caso in cui Bersani vincesse le primarie del centrosinistra, in virtù di accordi nazionali in previsione delle elezioni politiche. Sanna ha ricordato che la tenuta dell'alleanza con il centrodestra dipenderà - per quanto riguarda il suo partito - «esclusivamente dalla realizzazione degli obiettivi programmatici concordati a inizio legislatura». Obiettivi che devono essere monitorati «attraverso una verifica costruttiva e costante». C'è poi la questione degli accordi interni su cui il politico sassarese interviene come un fulmine a ciel sereno. Il suo affondo all'indirizzo dell'Udc delinea scenari - secondo i bene informati - tutt'altro che inverosimili: «Numericamente l'Udc conta dieci consiglieri ed è chiaro che, se votassero con l'opposizione, la maggioranza andrebbe sotto. Il Psd'Az continua a legare le sorti dell'alleanza agli obiettivi programmatici. Se non ci saranno più le condizioni per realizzarli, è bene che si vada tutti a casa».
I CENTRISTI Giorgio Oppi non parla né di scenari né di alleanze. Ieri ha confermato che domani la lettera di dimissioni da assessore all'Ambiente sarà sul tavolo del governatore Ugo Cappellacci: «Io tornerò in Consiglio e chiederò di riprendere a lavorare nelle commissioni». Smentisce che l'Udc stia pensando «di staccare la spina» alla Giunta, anche se fa capire che qualunque scenario avrà le sue conferme in Consiglio regionale. Alla luce del sole: «Del resto Oppi è persona corretta», dice il capogruppo del Pdl Pietro Pittalis. «È chiaro che la situazione sia in divenire, ma in questo momento non intuisco, dai comportamenti e dalle azioni manifestate ufficialmente, la possibilità di scenari apocalittici». Di certo sarebbe pronto a passare all'Udc Matteo Sanna, presidente della commissione Urbanistica, per via dei «rapporti privilegiati proprio con Oppi». Ma quello dell'esponente di Fli non sarà un “trasferimento” immediato.
I RIFORMATORI Restano sull'Aventino i Riformatori. Da Roma, dove ha partecipato all'incontro del Movimento verso la Terza Repubblica di Montezemolo, Michele Cossa ha ribadito le sue perplessità sullo stop alla Finanziaria e sulla ridistribuzione dell'ultimo plafond di 200 milioni non legati al patto di stabilità: «La Regione non può essere responsabile, sia pure con l'attenuante del patto, del fallimento di numerose imprese sarde».
Lorenzo Piras

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