Partecipa a labarbagia.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

La nuova sardegna. Il paese si ribella: «Basta con la violenza»

Gli anziani: siamo stanchi. Pili scrive alla Cancellieri, Cappellacci invoca «una reazione collettiva»

Condividi su:

MAMOIADA Il risveglio di Mamoiada all’indomani dell’atto intimidatorio è fatto di rabbia e indignazione. Per quello che è accaduto al sindaco e per quello che sta accadendo in paese. Il simbolo della ribellione è un foglio appeso fuori dal bar Agorà, in via Vittorio Emanuele, proprio di fronte alla scritta lasciata sul muro durante la notte, contro il primo cittadino. «Non se ne può più, piena solidarietà al sindaco e a tutta la giunta. Basta», si legge. Dai banchi dell’opposizione il capogruppo Luciano Barone esprime il proprio sconcerto per l’accaduto. «Il nostro sostegno al sindaco è totale – dice, dopo l’incontro in Comune durante il quale Deiana ha comunicato le dimissioni –. È lui che si sta esponendo personalmente e riteniamo giusto appoggiarlo nella sua decisione. Quanto sta succedendo ci lascia senza parole perché non capiamo quale possa essere il motivo. Non abbiamo elementi che possano condurre questi gesti all’attività amministrativa». Un pensiero in un certo senso condiviso dalla gente. Che difende l’operato dell’amministrazione comunale, facendo capire di sentirsi in balìa di un gruppo di delinquenti. «Siamo stanchi, ogni notte succede qualcosa – sbotta un’anziana del paese, Grazia Cadinu –. Guardi il muro del negozio di mia figlia, guardi come è stato ridotto – dice, mostrando la facciata imbrattata di scritte che rievocano il Mas, il vecchio Movimento armato sardo e annunciando l’inizio di una faida –. Io ho vissuto la prima faida nel 1954, ricordo che avevamo paura ad uscire di casa, ora sta succedendo di nuovo». Beniamino Sale è stato amministratore negli anni 60 e 70. «Ho conosciuto il periodo più buio di Mamoiada e tutta questa violenza mi sta riportando indietro nel tempo». Per questo non è possibile indugiare. Il deputato Mauro Pili (Pdl) ha presentato un’interrogazione urgente al ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri: «Non si tratta di episodi isolati, il governo deve riferire in aula su questa sequenza di attentati». E Il governatore Ugo Cappellacci manifesta vicinanza al sindaco Deiana «con la consapevolezza che la solidarietà non basta: occorre una reazione collettiva. Sono a disposizione del sindaco per valutare insieme ogni iniziativa per opporre il coraggio della democrazia alla codardia di chi lancia le molotov«. Solidarietà a Deiana anche dagli assessori agli Enti locali, Nicola Rassu, e al Turismo Luigi Crisponi, che tra oggi e domani saranno a Mamoiada. (t.s.)

Condividi su:

Seguici su Facebook