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L'unione sarda. Centrosinistra, gelo sul Psd'Az: strada in salita verso l'intesa

Lai (Pd): non commento, si pronunceranno gli organi del partito

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Non è che sia partita la ola , tra i leader del centrosinistra, quando il Psd'Az ha chiesto udienza. La lettera del segretario sardista Giovanni Colli, che lunedì ha scritto ai partiti della coalizione per chiedere un incontro in vista di possibili alleanze, suscita - come prevedibile - reazioni disparate: ma, tra favorevoli e contrari, l'esito complessivo è una certa freddezza. Poi magari l'accordo si farà, ma - a naso - non sarà per niente facile.
IL PD Il sintomo più evidente del gelo attorno ai Quattro Mori è il silenzio pressoché totale del Pd. «Commenterò la questione dei sardisti dopo averla sottoposta agli organismi dirigenti del partito», si limita a dire il segretario Silvio Lai: e insomma, è vero che le parole dei politici hanno più livelli di lettura, ma qui non si legge tra le righe una ben celata esultanza.
Del resto, per anni gli esponenti del Pd si sono spesi in appelli ai vertici sardisti, perché tagliassero gli ormeggi con Cappellacci e veleggiassero verso la sponda opposta. Cosa avvenuta solo nel 2013, troppo tardi secondo molti. Guardando alle primarie, il presidente del Psd'Az Giacomo Sanna aveva dato un mezzo endorsement a Francesca Barracciu, mentre sono più tesi i rapporti con Gianfranco Ganau, di cui Sanna è stato avversario alle ultime Comunali di Sassari, e poi oppositore tenace. Ma Renato Soru sarebbe contrarissimo a questa alleanza, e visto che la sua area ha scelto Barracciu, è da vedere se l'eurodeputata confermerà le sue aperture ai sardisti.
GLI ALLEATI E poi ci sono le obiezioni di molti altri pezzi del centrosinistra. A partire dai Rossomori: «Siamo molto perplessi», conferma il segretario Salvatore Melis, «il centrosinistra dev'essere una coalizione riconoscibile, non una sorta di minestrone, frutto di accorpamenti di convenienza». In cui possono entrare forze che sono state nel centrodestra, «senza un percorso di revisione».
La posizione ufficiale dei Rossomori, in ogni caso, sarà decisa dal consiglio nazionale, il 14 settembre. «Aggregazioni informi, nate da ragionamenti puramente matematici», aggiunge Melis, «possono magari anche vincere, ma rischiano di non riuscire a governare».
Sel è più disponibile: «Io sono contro ogni veto sugli allargamenti del centrosinistra alle forze identitarie, anche indipendentiste», ribadisce il senatore Luciano Uras, «l'importante è che venga al primo posto il programma. Da tempo chiediamo al Pd di riportare il dibattito sulle cose da fare per far uscire la Sardegna dalla crisi, il centrosinistra non può morire di primarie». Tra i partiti notoriamente aperturisti c'è anche l'Upc: e infatti il segretario Enrico Piras, che più di tutti aveva invocato un dialogo coi Quattro Mori, ha salutato subito con favore la richiesta arrivata dal Psd'Az.
IL PSD'AZ «Per ora non ho ricevuto reazioni ufficiali alla mia lettera, solo quelle lette sui giornali», riferisce il segretario sardista Giovanni Colli: «Noi auspichiamo un confronto serio e leale, sui programmi». I temi che stanno più a cuore al Psd'Az sono «il costo dei trasporti, la lingua sarda, gli interventi sulla fiscalità. Compresa la questione della zona franca, certo».
Su quest'ultimo punto, il centrosinistra si è spesso mostrato scettico: «Ma non abbiamo neppure visto chiusure preconcette, e del resto - ironizza Colli - se la pensassimo tutti allo stesso modo staremmo in un solo partito». Il segretario non si aspetta una strada in discesa, ma manifesta una certa fiducia. In ogni caso, anche se lui non lo dice, la strada di un ritorno nel centrodestra sembra ormai preclusa. Altre questioni rilevanti per i sardisti, conclude Colli, sono «il rilancio dell'agricoltura e della pastorizia, e la semplificazione della burocrazia».
SORTEGGIO Ieri intanto il comitato dei garanti delle primarie, presieduto da Francesco Sitzia, dopo aver valutato gli esiti della raccolta firme e confermato l'ammissione di tutti i candidati, ha sorteggiato le posizioni nella scheda elettorale: il primo posto sarà di Roberto Deriu, seguito da Gianfranco Ganau, Simone Atzeni, Francesca Barracciu e Andrea Murgia.
Giuseppe Meloni

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