«Stiamo dimostrando di valere ancora, di conservare un appeal inimitabile, nonostante i tempi. La Sardegna sta non solo nella testa, ma anche nel cuore della gente». Luigi Crisponi non vuol apparire come l'assessore regionale al Turismo che usa toni trionfalistici per nascondere una contingenza negativa che ha non ha risparmiato l'industria delle vacanze, ma lui anche nella vita privata tasta ogni giorno il polso del settore e non a caso parla di «un trend soddisfacente che, alla fine del mese di settembre, dimostrerà l'infondatezza di certe previsioni». Crisponi sa bene che un freno è arrivato dal caro-traghetti («con questo comparto abbiamo ingaggiato una sorta di strumpa ), ma per esempio saluta con piacere il fatto che «i turisti hanno scelto l'aereo, tant'è che chiuderemo l'anno con sette milioni di passeggeri trasportati nei tre aeroporti della Sardegna». In attesa dei dati di fine agosto («li avremo a giorni»), Crisponi definisce «più che soddisfacenti le notizie provenienti soprattutto dal nord Sardegna. Ad Alghero i numeri sono ancora importanti, così come quelli della Costa Smeralda, ma sono certo che le stime complessive non saranno deludenti. Quanto alla provenienza dei turisti, come Regione - prosegue l'assessore - siamo lieti della significativa presenza dei francesi, e dei tedeschi. C'è stata una flessione degli spagnoli, per via della crisi che ha investito quel Paese. Eppoi, i russi non sono mancati». (a.di.)