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L'unione sarda. Zona franca, autunno caldo

Gli attivisti del Movimento ora minacciano lo sciopero del voto

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NUORO Gli attivisti del Movimento zona franca della provincia di Nuoro riscaldano i motori per le nuove battaglie dell'autunno ormai alle porte e rinsaldano le fila creando comitati ufficiali con il patto siglato nei giorni scorsi a Galtellì. «Se la politica continuerà a ignorare le nostre istanze – annuncia il leader territoriale Stefano Zola – proporremo ai sardi un'azione diretta, la disobbedienza civile, il non voto».
Nel frattempo però secondo indiscrezioni ci sarebbero alcuni zonafranchisti disposti a scendere in campo alle prossime elezioni regionali del 2014. Ma a escludere tale prospettiva sono sia il presidente sardo pro tempore Silvio Cambera, sia lo stesso Zola: «Ma che liste e liste. Questo è il momento meno opportuno per creare un altro gruppo politico», scrive quest'ultimo, «anzi, è giunta l'ora di dire basta alle strumentalizzazioni, così come alla pigrizia dei nostri governanti. Agiremo piuttosto come forza di pressione, una massiccia adesione alla nostra associazione costringerà i partiti e le coalizioni a prendere posizione chiara rispetto alla zona franca. Faremo sentire il nostro peso. Abbiamo all'attivo varie lotte: Equitalia, banche, aste giudiziarie».
La paura di essere strumentalizzati rimane comunque sullo sfondo, così come l'ipotesi che formazioni politiche cerchino di cavalcare l'onda di una tentata (ma ancora tutta sulla carta) rivoluzione a favore di una fiscalità di vantaggio in territorio sardo, con l'eliminazione ad esempio delle accise sui carburanti o dell'Iva e condizioni incentivanti per realtà imprenditoriali nascenti. (fr.gu.)

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