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L'unione sarda. Un formaggio da studiare

OLZAI. La delegazione dell'Università di Pollenzo accolta in un'azienda

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OLZAI Dal Piemonte alla Sardegna per scoprire le eccellenze agroalimentari isolane. È il progetto formativo promosso dall'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Cuneo), che ha fatto tappa anche nella piccola Olzai. Otto studenti (Aurelia Maria Blanc, Elisa Criscione, Andrea Del Gaudio, Alberto Fenocchio, Nora Levi e Riccardo Maria Mazzoni) provenienti da diverse regioni italiane, insieme a Cristina Pimenta, arrivata dalla Danimarca, e Alfred Gitau Mwaura, dal Kenia, accompagnati dal tutor Alessandro Costa, hanno visitato, sabato scorso, il caseificio artigianale Erkìles di Giovanni Agostino Curreli.
Il circuito rientra all'interno dei “Viaggi didattici” nei cinque continenti, un percorso che permette ai futuri gastronomi di imparare sul campo utilizzando i cinque sensi, seguendo le filiere produttive e conoscendo la biodiversità.
La delegazione studentesca è stata accolta a Olzai dalla famiglia Curreli e dal consulente lattiero-caseario Bastianino Piredda, che ha illustrato ai neo gastronomi tutte le fasi di sperimentazione e di produzione dei formaggi a caglio vegetale e animale. Giovanni Agostino Curreli ha raccontato la storia dell'azienda, i metodi di allevamento delle pecore allo stato brado, gli obiettivi raggiunti con le produzioni innovative di formaggi pecorini e le strategie di marketing. I visitatori di Pollenzo hanno degustato i prodotti artigianali Erkìles, abbinati al vino cannonau della cantina Sedilesu di Mamoiada. Gli studenti hanno effettuato l'esame visivo, olfattivo e gustativo di ogni singola tipologia di formaggi. In un festival di aromi e sapori, hanno apprezzato particolarmente l'aromatizzato Bisine con qualità vegetariana certificata e i formaggi pecorini tradizionali di lunga stagionatura dal gusto più marcato.
Salvatora Mulas

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