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L'unione sarda. Schianto mortale sul guardrail

MONASTIR. Luigi Curreli viaggiava su una Fiat Panda diretto a Pimentel

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MONASTIR Una distrazione, un malore o un guasto meccanico e la vecchia Panda si infila nello spartitraffico della statale 131, all'altezza del bivio di Monastir. Tragica fine, ieri mattina, per Luigi Curreli, 63 anni, di Pimentel, ucciso tra le lamiere della sua Fiat Panda, andata a schiantarsi sulla parte iniziale della barriera in acciaio che divide la carreggiata centrale, in direzione Sassari, della Carlo Felice. Per Luigi Curreli, che rientrava da Cagliari dove aveva svolto alcune commissioni, non c'è stato nulla da fare: l'urto con l'estremità arrotondata dello spartitraffico gli ha procurato ferite devastanti.
L'ambulanza del 118, arrivata sul punto dell'incidente (al chilometro 18,600 alle porte di Monastir) ha fatto un viaggio inutile. I medici hanno constatato il decesso per il 63enne di Pimentel e fatto rientro alla loro sede. Luigi Curreli, riverso senza vita sul sedile di guida della sua utilitaria, è stato quindi pietosamente coperto con un lenzuolo bianco.
Erano da poco passate le 10 e l'incidente era accaduto solo da qualche minuto. Malore, distrazione o guasto meccanico? I carabinieri della stazione di Monastir, che hanno svolto i rilievi del tragico incidente, e che hanno agito sotto la guida del capitano Davide Colajanni (comandante della Compagnia dell'Arma di Dolianova), non sembrano nutrire molti dubbi. L'assenza di tracce di frenate sull'asfalto farebbero pensare alla prima ipotesi (l'uomo era affetto da tempo da una grave malattia) ma Luigi Curreli potrebbe anche aver deciso all'improvviso di svoltare verso Monastir, dove aveva vissuto per molti anni, e dove vive ancora la suocera. La Panda bianca del poveretto si è piantata sulla cuspide del guardrail.
«Non è possibile, lo abbiamo visto qualche ora fa a Cagliari, abbiamo parlato con lui ed era tranquillo: mai avremmo immaginato che dopo poco lo avremmo visto così», è la testimonianza toccante di due donne di Pimentel, conoscenti del poveretto, davanti allo spettacolo terribile del corpo di Luigi Curreli riverso all'interno della vettura semidistrutta. E dietro la quale si è formata rapidamente una lunga coda di auto, gestita con professionalità dagli uomini dell'Anas guidati dal capo zona Enrico Spiga. «Chi lo dice a Mariantonietta?». Il pensiero delle due donne è andato alla moglie, e alle figlie del pensionato che attendevano il rientro del loro congiunto a Pimentel.
Ignazio Pillosu

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