Partecipa a labarbagia.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

L'unione sarda. L'ultima intervista a Sara «Farò una cosa scioccante»

Mercoledì l'incontro con una cronista di unionesarda.it

Condividi su:

«Voglio fare qualcosa di scioccante, qualcosa che rimanga impresso nella testa della gente». Sono state le prime parole di Sara Onnis quando qualche tempo fa parlava del suo progetto. Dietro questa idea c'era un manichino fatto a pezzi e infiocchettato con del nastro rosso-sangue che Sara e Michela, l'amica impegnata nel progetto, volevano lasciare, spezzettato, in varie parti della città.
«Un corpo di donna, sezionato sotto gli occhi di tutti: perché dovrebbe turbare la sensibilità della comunità se la stessa immagine è la metafora di qualcosa di più agghiacciante?», si domandavano le due giovani artiste.
Il lavoro è proseguito per tre mesi. Tre giorni fa, mercoledì mattina, Sara e Michela per l'ultima volta hanno voluto raccontare come si era evoluto il loro progetto nato sulla scia della lotta contro il femminicidio. «Facciamo un'installazione sabato 7 settembre al bastione Saint Remy, niente più pezzi di manichino lasciati qua e là» aveva spiegato Sara. «Abbiamo l'autorizzazione della polizia municipale ed esponiamo la nostra opera sul pavimento di via De Candia».
Erano entusiaste Sara e Michela, si domandavano se la loro performance artistica, ispirata al telefilm americano Dexter, avrebbe avuto seguito, «avrebbe aperto le coscienze». Si chiedevano se in quei «frammenti di un corpo, qualcuno avrebbe mai trovato i frammenti della propria anima».
Era la prima collaborazione tra Sara e Michela. Nel curriculum di Sara c'erano già alcune mostre in diverse parti della Sardegna, per Michela era la prima esperienza artistica: «Siamo molto amiche», aveva raccontato Michela, «ci siamo conosciute quattro anni fa quando io per amore mi sono trasferita qui a Cagliari dove ho sposato un cagliaritano. Io e Sara ci siamo trovate artisticamente benissimo ed il nostro lavoro ha reso ancora più solida la nostra amicizia».
«Ci vediamo sabato», avevano detto dopo l'intervista. Si erano allontanate dal tavolino, avevano pagato il conto del bar ed erano andate via. Felici ed emozionate all'idea di presentare il loro progetto a quanti sarebbero andati alla mostra temporanea. La performance artistica era stata poi anticipata a giovedì: «Abbiamo avuto dei problemi con la Polizia municipale», aveva spiegato Sara al telefono. Ma giovedì l'installazione non c'è stata, «causa maltempo» si legge sulla pagina Facebook dell'evento.
Nessun segnale particolare, nessun indizio che potesse far pensare a un gesto eclatante.
Simona Arthemalle
www.unionesarda.it

Condividi su:

Seguici su Facebook