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L'unione sarda. I focolai a quota 2.500 La mortalità è in discesa

Gli esperti

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Sono 2.543 i focolai del morbo della Blue tongue, rilevati due giorni fa sul territorio regionale. La buona notizia è che la mortalità dei capi ovini è scesa allo 0,7%. Il quadro dell'Istituto zooprofilattico della Sardegna, emerso ieri a Cagliari in un convegno, ha permesso di fotografare la situazione. Per adesso, i casi di lingua blu confermati sono 869. I sospetti di malattia sono 1.674, su un totale di 2.543 allevamenti coinvolti e 5.400 ovini morti. Le province con maggiore incidenza di focolai sono quelle di Nuoro (700 casi), Oristano (670) e Sassari (420). La diffusione del morbo non ha risparmiato anche il resto del territorio sardo. Le misure sanitarie messe in atto per volontà dell'assessorato regionale della Sanità stanno dando risultati positivi. Il passo successivo dovrà essere indirizzato sulla riduzione dei fattori ambientali. Fattori che hanno permesso la circolazione dell'insetto vettore del morbo.
«La manifestazione della malattia è avvenuta con caratteristiche originali», ha detto il direttore sanitario dell'Izs, Paola Nicolussi, «perché è emersa contemporaneamente in tutta la Sardegna. Nelle precedenti epidemie il passaggio del virus avveniva per contiguità da un allevamento all'altro. Inoltre l'esplosione dei sintomi a luglio ha anticipato di un mese le attese dei picchi epidemici, che di solito si verificavano nel mese di agosto». (e.b.)

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