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L'unione sarda. Ottana, sì alla proroga 2014

Da Roma boccata d'ossigeno per la centrale elettrica, parola all'Authority

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La centrale elettrica di Ottana incassa il parere favorevole del governo, per mantenere il “regime di essenzialità” nel sistema energetico isolano anche per il 2014. L'atteso sì è arrivato durante il vertice che si è svolto ieri mattina a Roma, al ministero dello Sviluppo economico, presente il sottosegretario Claudio de Vincenti, l'assessore regionale all'Industria Antonello Liori, il patron di Ottana Energia Paolo Clivati, i sindacati a tutti i livelli, la Provincia, i sindaci, Confindustria di Nuoro e Consorzio industriale provinciale. Anche se la risposta definitiva spetta all'Authority per l'energia e a Terna, la strada appare ben spianata.
IL RIAVVIO È dunque una boccata d'ossigeno per l'intero l'apparato industriale della Sardegna centrale e per il futuro di 500 lavoratori. «Un incontro che ha sicuramente aperto la strada anche per la conversione della centrale prima a carbone e poi col gas - dice Paolo Clivati - elemento essenziale per parlare di sviluppo in questo territorio». La centrale elettrica però non avrà un futuro se non arriva il metano. «Prima arriva il gas e meglio è - dice Giacomo Migheli della Cgil - per consentire quanto prima la conversione della centrale e consentire quindi la sopravvivenza e lo sviluppo dell'intero apparato industriale isolano». L'assessore Liori, dal canto suo, si dice «soddisfatto per l'avvio di una soluzione che consentirà di dare risposte adeguate alla Sardegna centrale, territorio gravemente colpito dalla crisi».
RIGASSIFICATORE I sindacati sollecitano un incontro in Regione da tenersi entro settembre, per discutere di energia e dell'investimento di Clivati. Un progetto che prevede l'installazione di un rigassificatore nel Sulcis. Anche su questo il governo ha fatto importanti aperture. «Preoccupa però il clima elettorale - osserva Ignazio Ganga della Cisl - per questo è importante che la Regione chiuda quanto prima il piano energetico con posizioni inequivocabili». Il progetto prevede la ricezione delle navi metaniere a un terminale costiero, lo scarico del gas naturale liquefatto dalle navi e lo stoccaggio in appositi serbatoi per poi essere inviato all'impianto di rigassificazione. Il gas viene poi riconvertito allo stato gassoso per essere convogliato nella rete del gas attraverso una stazione di compressione, per servire il metanodotto e raggiungere le utenze civili e industriali di tutta l'Isola. Su questo argomento l'incontro con i vertici del ministero è stato aggiornato alla fine dell'anno proprio per dare concretezza al progetto del gas. Regione permettendo.
Francesco Oggianu

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