Partecipa a labarbagia.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

L'unione sarda. Le cantine sarde aprono le vigne ai turisti

L'Italia al primo posto per la produzione di vino. In Sardegna centinaia di assunzioni col sistema dei voucher

Condividi su:

Dalla raccolta manuale alla diraspatura, fino alla pigiatura dei grappoli d'uva nei torchi tradizionali. Seguiti da personale specializzato, armati di forbici da potare e di ceste, anche i turisti possono partecipare per qualche ora alla vendemmia. Visite nelle cantine, degustazioni guidate e percorsi enogastronomici catturano sempre più l'attenzione degli appassionati. C'è poi chi amplia l'offerta. Le Cantine Argiolas a Serdiana, ad esempio, hanno aperto le porte ai visitatori, attraverso un accordo con un tour operator. «I turisti arrivano da noi, a gruppi di 2 o 4 persone», spiega Valentina Argiolas, responsabile marketing e comunicazione delle omonime cantine, «pagano una quota e possono raccogliere l'uva, ma vengono seguiti passo passo. Proponiamo poi un assaggio di formaggi, salumi, olio e di due vini. È un'attività impegnativa, che necessita di personale adeguato. Per ora abbiamo già ricevuto circa 50 prenotazioni».
LE ALTRE PROPOSTE Tra le cantine che promuovono eventi alternativi, c'è anche quella delle tenute Olianas di Gergei. «Abbiamo iniziative specifiche», afferma Stefano Casadei, proprietario della tenuta, «a cadenza biennale. Facciamo anche la vendemmia notturna aperta ai visitatori. Chi lo desidera, su prenotazione, può venire a fare la vendemmia». Non hanno, per ora, tante richieste ad Arzachena, nella cantina delle Vigne Surrau. «L'enoteca è aperta tutti i giorni al pubblico e si trova vicino ad alcune nostre vigne. Dal 2010, chi viene a trovarci», dice l'amministratore Tino Demuro, «può vedere in che modo si svolge il lavoro. Se capitano visite durante la vendemmia, si può anche fare l'esperienza del taglio dell'uva».
GLI STRANIERI La Cantina di Santadi continua a scommettere sulla promozione all'Estero. «Il 21 e il 25 settembre avremo le visite di due delegazioni di potenziali clienti e giornalisti provenienti dalla Cina. Una delegazione», racconta il direttore della Cantina, Raffaele Cani, «verrà nella Cantina di Santadi mentre l'altra si recherà anche nelle altre cantine che, come la nostra, fanno parte del Consorzio di tutela del Carignano del Sulcis. Li porteremo anche in vigna per far vedere come avviene il taglio dell'uva». Per festeggiare il riconoscimento di Gambero Rosso come cantina dell'anno 2013, le tenute Sella & Mosca hanno attivato iniziative enogastronomiche nei ristoranti sardi. «Chi viene nella nostra enoteca, al centro dei poderi», afferma il direttore Stefano Biscaro, «può vedere come si svolge la vendemmia. Abbiamo una sala da 30 posti per le degustazioni guidate». Dare ai visitatori la possibilità di accedere alle cantine permette di far conoscere meglio i prodotti. «Ben vengano iniziative sull'enoturismo. Questa è la strada che permette di distinguerci. Nell'Isola coltiviamo vermentino, cannonau, carignano», sottolinea Dino Addis, presidente regionale Assoenologi, «vitigni unici al mondo. Abbiamo qualcosa da raccontare per far emozionare le persone».
ITALIA PRIMA Italia in pole position per la produzione di vino: strappa il primato alla Francia che, a causa del maltempo nella zona del Bordeaux, si posiziona al secondo posto in classifica. Secondo Coldiretti nazionale, l'aumento della produzione italiana è dell'8%, mentre quello francese si attesa sul +3,9%. Quest'anno gli ettolitri di vino previsti in Italia sarebbero circa 44 milioni, contro i 43,5 della Francia.
Nell'Isola, intanto, per la vendemmia tante aziende agricole decidono di affiancare ai dipendenti anche lavoratori occasionali (studenti, pensionati e cassaintegrati), retribuiti con i voucher dell'Inps. Secondo una stima di Confagricoltura Sardegna, lo scorso anno i voucher sono stati 13.860 per un totale di 612 persone pagate con questo sistema. È uno strumento che, con lo snellimento delle procedure, permette «di eliminare i lacci burocratici e avvantaggia i giovani», spiega il direttore di Confagricoltura Sardegna, Maurizio Onorato. I buoni dell'Inps permettono alle aziende agricole di «regolarizzare i lavoratori stagionali, senza un contratto di assunzione», avverte Ignazio Cirronis, presidente regionale Copagri, «un segno di maturità del sistema imprenditoriale del mondo agricolo», concludono Luca Saba e Battista Cualbu, direttore e presidente Coldiretti Sardegna.
Eleonora Bullegas

Condividi su:

Seguici su Facebook