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L'unione sarda. «Noi corriamo da soli»

L'assemblea indipendentista convocata da A Manca

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GHILARZA “A Manca pro s'indipendentzia”, “Sovranidade populu sardu”, “Fiocco verde per la Sardegna”, “Sinistra indipendente sarda movimento anticapitalismo”, indipendentisti vari. Alla torre aragonese di Ghilarza rispondono in duecento. «Benissimo», sintetizza il portavoce del movimento Cristiano Sabino.
Gran pienone eppure tante sedie vuote. Assente “Sardigna Natzione” di Bustianu Cumpostu, “Malu entu” di Doddore Meloni, “Irs” di Gavino Sale. Il Psd'Az non si è visto e Progres ha fatto atto di presenza con uno dei presidenti, Sandro Ghiani, giusto per dire a microfono spento di «voler solo sentire le proposte» e confermare «la scelta del movimento per Michela Murgia». Ma le assenze non smorzano la voglia di «fronte unitario indipendentista» pronto a staccare il tagliando per le prossime regionali.
Un fronte targato «indipendentismo coerente», che per Sabino significa «trattare con tutti ma non con quelli che hanno sempre tradito l'indipendentismo». Delude il Psd'Az che si «pone ago della bilancia tra destra e sinistra» mentre «la Murgia non è esclusa». Cristiano Sabino al tavolo del comando con Pier Franco Devias e Bruno Bellomonte, «dall'assemblea sovrana» ha ricevuto la risposta che cercava: fronte unitario di liberazione della Sardegna aperto a tutti quelli che si riconoscono nel programma. Una grande coalizione proiettata verso le regionali ma anche voce assordante giornaliera. D'accordo Antonello Tiddia, Fabio Cocco, Pietro Murru, Maria Antonietta Corda, Angelo Marras, Franco Devias, Maria Barca, Manolo Mureddu, Giuseppe Piras. Contrari nessuno. Del programma si occuperanno i tavoli territoriali che, in tempi brevi, dovranno indicare anche il candidato alla presidenza della Regione. Per ora di scontata c'è solo la maglia: indipendentista.
Antonio Masala

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