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L'unione sarda. Centrodestra, Cappellacci chiama

Vertice dopo lo stop estivo. A sinistra Idv contro le primarie

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Alle elezioni regionali del 2014 parteciperà anche il centrodestra: meglio precisarlo, perché il polverone delle primarie rischia di far credere che la partita riguardi solo Pd e alleati. Invece l'attuale maggioranza non intende abdicare, e tantomeno Ugo Cappellacci, che (anche) per questo ha convocato per le 18 e 30 di oggi un vertice di coalizione a Villa Devoto.
FINE LEGISLATURA Col governatore ci saranno i leader dei partiti e i capigruppo del Consiglio regionale. È il primo incontro dopo la pausa estiva: all'ordine del giorno, anzitutto, il programma di fine legislatura. C'è l'urgenza della riforma degli enti locali, ma c'è anche da mettere in cantiere l'ultima Finanziaria del quinquennio. L'intenzione della Giunta, a quanto pare, è evitare i ritardi degli ultimi due anni.
Ma forse si faranno anche le prime valutazioni in vista delle Regionali. Bisogna definire i confini della coalizione (il Psd'Az per ora è fuori e flirta col centrosinistra, ma non si sa mai). E per il candidato presidente si va avanti col Cappellacci bis, o si fanno le primarie? «Noi stiamo già lavorando sui programmi, lasciamo al centrosinistra le beghe sui singoli e i personalismi», è la frecciata del capogruppo Pdl Pietro Pittalis: «Ciò che conta sono le soluzioni per la Sardegna, non le candidature».
I Riformatori confermano però che non discuteranno di coalizioni e leadership prima di superare la questione Province: «Andremo al vertice per parlare di questo argomento», dice il vicecoordinatore Franco Meloni, «per noi l'urgenza è dare finalmente attuazione ai referendum del 2012, approvando le leggi sull'abolizione dell'articolo 43 dello Statuto speciale, e sul riassetto degli enti locali».
CONTRO LE PRIMARIE Nel centrosinistra, intanto, i cinque candidati alle primarie procedono con i loro incontri in tutta l'Isola. Ma qualcuno riapre la discussione sul significato e sul peso della consultazione del 29 settembre. L'Italia dei valori, precisamente: «Confidiamo ancora in un candidato e un programma condiviso che rispecchino le speranze dei sardi», dice il segretario regionale Federico Palomba, rilanciando anche la «questione morale» sollevata dai Rossomori, in relazione all'inchiesta sull'utilizzo dei fondi dei gruppi nel Consiglio regionale.
Il leader Idv ricorda che è rimasta aperta la discussione sulle alleanze, tema «non delegabile al candidato presidente», ed esprime «preoccupazione per un percorso che potrebbe imporre alla coalizione un candidato di fazione o di corrente, con rischi di demotivazione». Pericoli confermati, secondo Palomba, dal dibattito della scorsa settimana limitato ai soli alfieri del Pd.
Diversa la posizione del Pdci: «È fondamentale che le primarie di coalizione servano ad avvicinare il centrosinistra ai sardi», dice il segretario Alessandro Corona, «attraverso la valorizzazione delle idee e del programma, che dovrà nascere dalla condivisione del contributo di ogni componente. Vogliamo evitare che passi l'idea che queste siano le primarie del Pd». Perciò i Comunisti italiani intendono favorire le occasioni di confronto tra i candidati. Inoltre il comitato regionale del partito, riunito a Oristano, ha definito «accettabile» la proposta di incontro col centrosinistra avanzata dal Psd'Az, e ha invitato la coalizione a fissare un confronto «in tempi brevi»: non è necessariamente un sì all'alleanza coi sardisti ma un primo segnale di interesse, dopo il gelo che aveva accolto la lettera inviata dal segretario dei Quattro Mori, Giovanni Colli.
Giuseppe Meloni

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