Partecipa a labarbagia.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

L'unione sarda. Stop alla violenza sulle donne: centri per le vittime di stalking

Stanziati 3,6 milioni, previsti interventi anche sulla prevenzione

Condividi su:

Il contrasto alla violenza sulle donne partirà dalle scuole, con la prevenzione. Ma laddove la prevenzione non arriverà, le vittime di stalking potranno anche trovare rifugio in appositi centri. Con una legge approvata quasi all'unanimità (58 favorevoli, un solo contrario), il Consiglio regionale ha stanziato 3 milioni e 600 mila euro per i nuovi interventi antiviolenza.
Novità che hanno suscitato molti commenti positivi, in maniera trasversale. La presidente dell'assemblea, Claudia Lombardo, sottolinea «il chiaro segnale di contrasto senza tregua a questi fenomeni». Voce fuori dal coro quella della segreteria regionale della Cgil: «Accorpando due leggi - afferma Marinora De Biase - il Consiglio ha unito fenomeni diversi, che necessitano di interventi differenti».
PASSO AVANTI Ma per il resto le reazioni all'approvazione sono sulla stessa linea d'onda. La presidente Lombardo si sofferma sull'importanza di avere «una propria forma di prevenzione e contrasto che prevede risorse da investire nel sistema dell'informazione e nella sensibilizzazione, rivolta in particolare a uomini e ragazzi». Simona De Francisci, assessore alla Sanità, sostiene che «con l'approvazione della legge, la Sardegna si pone all'avanguardia dal punto di vista socio-legislativo per la tutela delle donne».
IL CONSIGLIO Il voto quasi unanime si riflette anche nei commenti al testo di legge. Sul versante Pdl arrivano i pareri delle donne del partito. La vicecapogruppo Gabriella Greco definisce la legge «uno strumento efficace che deve trovare immediata applicazione, coinvolgendo le istituzioni scolastiche e i mezzi di informazione». La collega Lina Lunesu esprime soddisfazione e si concentra sul Consiglio «in cui c'è ancora troppo maschilismo». Allusione alla recente votazione che ha affossato la doppia preferenza di genere, definita «una scelta penalizzante per noi donne, che ci fa sentire vittime di una mentalità troppo maschilista».
Il capogruppo del Pd Giampaolo Diana sostiene che «la legge affronta un dramma sociale. La speranza è che aiuti a far emergere tutti i casi non denunciati». Salvatore Amadu (Pdl), presidente della commissione Diritti civili, chiede alla Giunta di «dare tempestivamente attuazione alla legge per arginare i fenomeni di violenza e di stalking che stanno assumendo proporzioni allarmanti anche in Sardegna». Il consigliere della Base, Efisio Arbau, pone l'accento sul proprio contributo che ha permesso di «affidare la gestione del servizio ai centri antiviolenza, che svolgono le attività sul campo». Poi aggiunge: «Sono associazioni senza scopo di lucro, che salvano tante persone in difficoltà».
LE REAZIONI Positive anche le reazioni da parte del mondo esterno al palazzo di via Roma. Silvana Maniscalco, presidente del Progetto Donna ceteris, accoglie positivamente la legge e annuncia che oggi «Progetto Donna ceteris porterà la testimonianza di questo passaggio, nell'audizione che si terrà in commissione Affari costituzionali e Giustizia alla Camera». L'eurodeputata del Pd, Francesca Barracciu, parla di «legge di civiltà a favore delle donne e risposta concreta a un dramma in costante aumento e che anche in Sardegna ha ormai raggiunto livelli di allarme».
LA POLEMICA Durante i lavori dell'aula si è verificato anche un piccolo botta e risposta tra l'esponente del Prc Giuseppe Stocchino e la presidente Lombardo, perché il consigliere indossava, come sciarpa, una bandiera coi colori della pace. La presidente ha chiesto a Stocchino di togliersi l'indumento, ma a giudizio del consigliere si è dimostrata «troppo severa nell'applicazione del regolamento del Consiglio regionale».
Matteo Sau

Condividi su:

Seguici su Facebook