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L'unione sarda. Il Papa viaggerà su una “500”

Ufficializzato il programma della visita del 22 settembre, che durerà dieci ore L'incontro con lavoratori e detenuti, la messa a Bonaria, l'apoteosi con i giovani

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A Rio passò in mezzo alla folla su una minuscola Fiat Idea. A Cagliari, sceso dall'aereo, lo attenderà una 500L. Papa Francesco continua a chiedere, per sé e per la Chiesa, la massima sobrietà. Dalla liturgia al pranzo. E anche quella di Cagliari, come già a Lampedusa, sarà una giornata povera e austera.
Una maratona di dieci ore. Con una sola sosta, nel mezzo, per una veloce colazione di lavoro, attorniato dai Vescovi della Sardegna.
Dalle 8 del mattino - quando l'aereo toccherà terra sulla pista militare di Elmas - fino alle 18,30, quando ripartirà per Roma, Papa Francesco vivrà questa “rimpatriata” nella sarda Buenos Aires senza un attimo di tregua.
LAVORO, POVERI E GIOVANI Lavoro, poveri e giovani le sue scelte prioritarie. In perfetta sintonia con quanto, a cominciare dalla scelta del nome, Francesco sta insegnando e vivendo dal primo momento in cui è stato eletto a guida della Chiesa.
Una “scaletta” impostata dallo stesso Bergoglio, come ha rivelato lo stesso arcivescovo di Cagliari, Arrigo Miglio. Con lui, alla presentazione ufficiale del programma della storica visita del 22 settembre, al completo, il Comitato organizzatore.
L'INCONTRO COI LAVORATORI Confermate - come già pubblicato nel sito ufficiale della Diocesi - tutte le tappe del pellegrinaggio pontificio: almeno ottomila lavoratori accoglieranno Francesco in via Roma, sistemati in due settori, sotto la Rinascente e Palazzo Bacaredda. Nel corso di questo primo incontro, prenderanno la parola un disoccupato, un rappresentante del mondo agro-pastorale e un imprenditore che disegneranno al Papa lo scenario economico isolano, fra prospettive e fallimenti.
LA MESSA A BONARIA Da Via Roma, su un'auto scoperta, il corteo si sposterà a Bonaria per la celebrazione della Messa, il momento centrale e ispiratore della visita papale a Cagliari. Attesi per il giorno almeno centomila pellegrini che arriveranno in città a bordo di circa 500 pullman, in treno o con mezzi propri. Col Papa concelebreranno tutti i vescovi della Sardegna e centinaia di sacerdoti provenienti da tutte le diocesi. Fra loro anche l'arcivescovo metropolita di Barcellona, il cardinale Lluis Martinez Sistach.
Sobria ed essenziale la liturgia e la scenografia sul sagrato: un altare mobile ed una semplice copertura, nel presbiterio sarà sistemata la statua della Madonna di Bonaria custodita dai padri Mercedari e arrivata, miracolosamente, il 25 marzo del 1370.
CENTOMILA OSTIE Per la presentazione delle offerte è stata scelta una famiglia, il vino per la Messa è stato preparato dagli studenti del corso di Viticoltura dell'Università di Oristano, le ostie (circa 100mila) sono state confezionate dalle suore Sacramentine di Cagliari.
NO ALLA COMUNIONE Il Papa, come sua consuetudine, non distribuirà la Comunione ai fedeli ma attenderà in silenzio e meditazione la conclusione della celebrazione prima di impartire la Benedizione e recitare la preghiera dell'Angelus.
I DETENUTI Dal Seminario regionale alla Cattedrale, per il primo appuntamento del pomeriggio, è arrivata la conferma che il corteo papale passerà per il viale Fra Ignazio davanti al Convento dei Cappuccini, ai quali regalerà un veloce saluto prima di incontrare, in Duomo, una delegazione di detenuti del carcere di Buoncammino, del Minorile di Quartucciu e un piccolo gruppo di poveri e volontari della Caritas diocesana.
QUESTION TIME Dopo l'incontro con il mondo della cultura alla Facoltà teologica il momento finale al largo Carlo Felice con i giovani, quasi un completamento della Giornata Mondiale della Gioventù. Sul palco otto giovani per una sorta di “question time” con il Papa al quale sottoporranno una serie di domande, a risposta immediata, sui temi più sensibili che caratterizzano il mondo giovanile.
Paolo Matta

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