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L'unione sarda. Ucciso dal suo fucile

L'ultima vittima ieri mattina nelle campagne di San Pantaleo: Paolo Serra raggiunto dai colpi dell'arma caduta su una roccia

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A Paolo Serra è mancato l'equilibrio, nel cadere il fucile gli è scivolato dalle mani, con il calcio che andava a battere su una roccia facendo partire due colpi che lo hanno ferito alla gamba e all'inguine. Due ferite, soprattutto la prima, che non gli hanno lasciato scampo: è morto dissanguato nel giro di qualche minuto.
LA TRAGEDIA Un incidente assurdo, dalla dinamica non del tutto chiara e sulla quale stanno lavorando i carabinieri. L'episodio si è verificato intorno alle nove del mattino di ieri in località “Li scopi”, un paio di chilometri da San Pantaleo nel corso di una battuta di caccia al cinghiale. Ancora non si sa con certezza se la compagnia “Monte Moro”, alla cui guida c'era proprio Serra, fosse in in fase di avvicinamento alla posta, oppure se gli uomini avessero già occupato le posizioni. È un particolare rilevante per capire le modalità della tragedia. Cioè, se il capo caccia si stava spostando, in teoria non avrebbe dovuto tenere il colpo in canna. Al contrario, se Serra si trovava nel punto prestabilito per la battuta ed è caduto incidentalmente, allora si potrebbe parlare di tragica fatalità.
I SOCCORSI I primi a intervenire nel punto in cui è caduto Serra sono stati i suoi compagni. Nel frattempo, però, era stato informato il 118 e i carabinieri. Da Sassari, per via del terreno impervio e difficilmente raggiungibile con i mezzi, hanno deciso di inviare in Gallura l'elicottero con l'équipe medica a bordo. Tutto è stato inutile. Quando il velivolo è arrivato a “Li scopi” per il poveretto non c'era più nulla da fare: un pallettone gli aveva tranciato di netto l'arteria femorale.
A quel punto il corpo del cacciatore è stato sistemato su una barella poi imbragata e issata sino all'elicottero che l'ha trasportata sino al campo sportivo di San Pantaleo dove c'erano i familiari e il carro funebre in attesa.
L'AUTOPSIA Su disposizioni del magistrato della procura di Tempio, il cadavere di Paolo Serra è stato portato all'istituto di Medicina legale dell'università di Sassari per l'autopsia che sarà effettuata forse già questo pomeriggio. Intanto, per l'intera giornata di ieri, tutti i compagni di battuta sono stati interrogati a lungo nella caserma dei carabinieri di Porto Rotondo. Uno per uno, hanno sfilato davanti agli investigatori dell'Arma per raccontare cos'è accaduto in quei drammatici minuti che hanno preceduto e seguito la tragedia del loro amico. Per il momento, i militari si sono limitati a raccogliere le testimonianze. Nei prossimi giorni, il rapporto definitivo sarà consegnato al pubblico ministero.
PRECEDENTI Con quello di ieri, salgono a quattro gli incidenti di caccia verificatisi in Sardegna nell'ultima settimana, con due morti. Il primo, Andrea Cadinu, appena 12 anni, era rimasto ferito gravemente nelle campagne di Irgoli ed è deceduto qualche giorno più tardi. Poi era toccato a Raimondo Mele, 62 anni, ferito al volto dalla fucilata di un compagno. Quindi, a un autista 50enne di Monserrato, colpito al piede da un pallettone nei dintorni di Atzara. Inascoltati, se non dai cacciatori della Baronia, gli appelli a lasciare a casa le doppiette per una domenica, in segno di lutto per la morte del piccolo Andrea.
Vito Fiori

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