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L'unione sarda. Si salvano brandelli di scuola

Sfuggono ai tagli Bitti e Sorgono. Gavoi: mezza vittoria

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NUORO Mentre un esercito di precari senza età invadeva Nuoro col miraggio di una cattedra (ieri era giornata di nomine), l'intera provincia combatteva l'ennesima battaglia per salvare classi e intere realtà scolastiche.
SCAMPATI AI TAGLI Per fortuna non manca qualche buona notizia. Salvi il convitto di Sorgono , l'ultimo anno del Classico di Gavoi , e la terza Geometri dello stesso paese. Sfugge al bisturi anche la prima classe del Liceo di Bitti , per difendere la quale il sindaco Giuseppe Ciccolini ieri ha occupato la scuola insieme all'intero Consiglio comunale, agli insegnanti e a decine di genitori dei ragazzi. Oggi gli alunni saranno regolarmente in aula per l'avvio delle lezioni. La lieta novella è arrivata proprio attraverso Tidu e Deriu direttamente dall'ufficio scolastico regionale. «Il successo - ha commentato Ciccolini - non è solo frutto di questa giornata di occupazione, che dimostra quanta attenzione esista a Bitti sulla scuola, ma del lavoro fatto nei mesi scorsi anche con l'ufficio scolastico regionale anche dalla Provincia». Un successo a metà che fa tirare un sospiro di sollievo, ma non abbassare la guardia alla Provincia . «La giunta provinciale di Nuoro, su proposta del Presidente Roberto Deriu - è scritto in una nota della Provincia - ha delegato l'assessore all'Istruzione Costantino Tidu perché garantisca, in ogni sede, il sostegno finanziario della Provincia affinché si possa proseguire l'attività scolastica anche in quelle situazioni in cui non è possibile farlo in modo ordinario, così da impedire il trasferimento di alcune scuole, la soppressione di alcune classi con inevitabile danneggiamento delle scuole e i conseguenti enormi disagi agli studenti ed alle famiglie degli stessi».
SUL PIEDE DI GUERRA In rivolta restano i primi cittadini di Galtellì, Irgoli, Loculi e Onifai : «Hanno accorpato a Nuoro la dirigenza dell'istituto comprensivo frequentato da 650 alunni», protesta Giovanni Santo Porcu, sindaco di Galtellì che per oggi alle 16 ha organizzato un'assemblea popolare, «quanto tempo e occasioni avrà una preside di occuparsi dei nostri plessi se già deve guidare una realtà di oltre 700 bambini altrove?».
PRECARI DA UNA VITA Emergenze che riguardano anche il centinaio di insegnanti precari stipati nell'aula magna del Liceo scientifico di Nuoro in attesa di una nomina. Parola d'ordine per tutti: «Chi si arrende è perduto». Come ogni anno ieri mattina è andata in scena la tanto attesa tornata di nomine per la copertura delle cattedre vacanti. Volti fiaccati da un'instabilità esistenziale senza fine, si avvicendano sul palco della grande illusione dopo essersi avvicinati troppo spesso al ruolo senza mai riuscire ad afferrarlo. Stanchezza, frustrazione e amarezza straripano chiari da sorrisi che per fortuna neanche la spossatezza mentale, causata da meccanismi assurdi e complicati che si ripetono da decenni, è stata capace di spegnere del tutto.
IL CASO Francesco Norbello ha 47 anni, 18 dei quali trascorsi a rincorrere quello che a suo tempo avevo scelto come mestiere. È di Cagliari, sposato, e da lustri senza fine fa vita da pendolare: «Niente, per la mia classe di concorso, diritto», comunica, «Dovrò aspettare la decisione di due riservisti, cioè coloro che a norma di legge hanno la priorità. Diversamente nulla. Almeno per ora. Se i due dovessero accettare, non rimane che confidare in qualche supplenza». Stefania è molto più giovane, proviene dall'esercito dei cosiddetti “sissini”, coloro che avevano frequentato le scuole di specializzazione istituite dalla riforma Berlinguer e poi cassate nel 2007: «La mia anticamera non è certo lunga come quella di altri precari», ammette, «ma è sempre un caos, e siamo appesi alle scelte e agli umori dei Governi che cambiano continuamente». Nel frattempo il funzionario dell'Ufficio scolastico provinciale incaricato di distribuire cattedre, spezzoni e completamenti continua nel suo compito con diligenza professionale (e un pizzico di disincanto): «Nessun posto annuale, solo tempi determinati», sentenzia perentoria la sua voce mentre scorre gli elenchi delle disponibilità.
I SINDACATI Attorno i sindacati, Gilda con Maria Di Patre e colleghi, Cisl con Maria Luisa Ariu e la sua squadra, vigilano attenti sugli esiti, pronti a stoppare le operazioni in caso di errori materiali o distorsioni interpretative dell'intricata legislazione scolastica. «I tagli stanno mettendo tutti in ginocchio», dicono i delegati guardando con preoccupazione al prossimo futuro, «ci sono classi di concorso dove non sono rimaste nemmeno le briciole. E di questo ne piangono i ragazzi, e l'istruzione in generale, oltre che i nostri docenti». Mentre le procedure di assegnazione scorrono inesorabili, sullo sfondo riecheggia nemmeno tanto lontana la preoccupazione esasperata di sindaci e altri amministratori che cercano di salvare le scuole del proprio paese che rischiano di morire.
Francesca Gungui

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