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L'unione sarda. Corsica: paga lo Stato per ogni passeggero nei quattro aeroporti

IL MODELLO. A Parigi con 156 euro (andata e ritorno)

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di Augusto Ditel
«Uh, sapesse quanti sardi arrivano qui, nel sud della Corsica, comprano un biglietto per Parigi e, voilà, risparmiano un botto di soldi». Parla Jean Pierre Montinì, con l'accento sulla i, cittadino corso di origine ovviamente italiana che lavora molto con lo scalo di Figari, nel sud dell'isola francese, uno dei tre aeroporti (gli altri sono Ajaccio, Bastia e Calvi) dove la continuità territoriale è una cosa seria. Funziona davvero nel nome del sacrosanto diritto alla mobilità di chi vive in un'isola, con tariffe convenienti. È lo Stato che interviene, secondo quanto aveva stabilito con fermezza a metà del suo mandato Valery Giscard D'Estaign, convinto sostenitore del federalismo.
IL MODELLO Dal momento della sua istituzione a oggi ci sono stati dei mutamenti (soprattutto nelle tariffe), ma la ratio del sostegno alla condizione di insularità non è mai mutata. A differenza della Sardegna, in Francia i fondi pubblici vengono erogati per ridurre davvero il costo dei trasporti per i passeggeri e le merci. Per essere più chiari, l'entità dell'intervento statale è determinata da un contributo pro capite per ogni abitante della Corsica (i residenti sono 250mila). A seconda del numero dei passeggeri trasportati su ogni tratta, la compagnia riceve un importo dallo Stato. Per fare un esempio limitato ai collegamenti tra la Corsica e Parigi, il vettore incassa al massimo 25,50 euro per le tratte da Marsiglia, Bastia e Ajaccio; 48,50 per i voli tra Nizza, Ajaccio Bastia e Figari e 68,50 per quelli tra Nizza e Calvi. Insomma, esiste un obbligo di rendiconto del tutto assente nelle norme italiane. E la richiesta di contributo da parte delle compagnie va fatta per ogni singola tratta.
RESIDENTI La legislazione còrsa è molto articolata, e prevede obblighi precisi sul numero dei voli giornalieri in funzione del traffico riferito a tre periodi dell'anno. In ogni caso, i residenti, per biglietti con destinazione Parigi acquistati in Corsica, e validi per un periodo di 40 giorni tra l'andata e il ritorno, pagano 156 euro per le due tratte. I non residenti debbono sborsare 186 euro per la sola andata, che diventano 216 per dieci settimane (dalla fine di giugno all'inizio di settembre). Le norme poi prevedono facilitazioni per i giovani di età inferiore ai 25 anni, gli anziani con più di 60 anni, gli studenti con meno di 27 anni, le famiglie di almeno due persone che viaggiano assieme e gli invalidi. Per queste fasce di passeggeri è prevista una tariffa di 91 euro per tratta che diventano 102 nelle dieci settimane di estate piena. È ovvio che per le altre località della Francia, come Marsiglia e Nizza, le tariffe per residenti e non residenti vengono modulate in funzione della lunghezza del volo e dell'importanza della destinazione.
LA SICILIA Una rapida indagine ci ha consentito di capire meglio il motivo per cui Meridiana ha deciso di applicare tariffe scontate (meno di 50 euro a tratta) sui voli da e per Catania (è solo questo l'aeroporto di riferimento per il vettore dell'Aga Khan). Lo scalo di Fontanarossa infatti è servito principalmente da Alitalia e il gradimento dei passeggeri non è entusiasmante per via dell'esiguo numero dei voli, sempre pieni. Nell'isola maggiore la continuità territoriale non esiste: il mercato è libero, e Meridiana conta così di soffiare clienti all'ex compagnia di bandiera. Le uniche agevolazioni (ma è difficile sapere a quanto ammontano) riguardano i collegamenti con le isole di Lampedusa e Pantelleria. Proprio ieri l'Enac ha prorogato l'ok ai voli fino alla fine dell'anno.

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